mercoledì 26 dicembre 2012
domenica 9 dicembre 2012
Presidio antifascista 16 dicembre Minturno
COMUNCATO STAMPA PRESIDIO ANTIFASCISTA 16 DICEMBRE MINTURNO
Caro Sindaco Paolo Graziano,
consideriamo la sua scelta di affidare la delega per le “politiche abitative e mutuo sociale” ad un giovane aderente di Casapound, un’inaccettabile e pericolosa apertura di credito verso l’estrema destra. Con la Sua decisione, Lei offre garanzie e protezioni istituzionali ad un’associazione di chiara ispirazione fascista, responsabile di aggressioni e di violenze politiche, ben documentate dalla stampa e dai media.
Come certamente Lei saprà, il nostro Comune è stato insignito della
medaglia d'oro al valore civile per aver subito durante l'ultima guerra
mondiale, posizionato sulla linea Gustav, vessazioni durissime che hanno
colpito la sua popolazione inerme, vittima di gravi privazioni,
violenze, deportazioni e di rappresaglie.
E, per preservare ed onorare la memoria di queste migliaia di vittime innocenti, chi ancora oggi inneggia - come fa Casa Pound - ai responsabili di tanta violenza, definendosi "fascista del terzo millennio" ed ispirandosi a Benito Mussolini, andrebbe allontanato dalla vita istituzionale di questo Paese, come per altro previsto dalla nostra Costituzione repubblicana, che Lei ha giurato di osservare e rispettare il giorno del Suo insediamento. Per questo motivo torniamo a chiederLe che Casa Pound non riceva spazio nelle istituzioni del nostro Comune e che Lei esprima senza riserve la Sua ferma condanna verso ogni forma di organizzazione o associazione di ispirazione fascista.
Il Comitato organizzatore del Presidio antifascista del 16 dicembre a Minturno.
Aderiscono al momento:
A.N.P.I. (Associazione Nazionale Partigiani Italiani)
C.G.I.L.
U.S.B. Giustizia
Sinistra Ecologia e Libertà
Partito Democratico
Federazione dei Verdi
Partito della Rifondazione Comunista
Partito dei Comunisti Italiani
Fronte della Gioventù Comunista
Osservatorio Golfo Antifascista
Sud Pontino Social Forum
Collettivo Teatrale Bertold Brecht
A.Ge.Sp. Onlus
Forum pontino diritti e beni comuni
Comitato antinucleare Garigliano
Comitato cittadino Acqua bene comune
E, per preservare ed onorare la memoria di queste migliaia di vittime innocenti, chi ancora oggi inneggia - come fa Casa Pound - ai responsabili di tanta violenza, definendosi "fascista del terzo millennio" ed ispirandosi a Benito Mussolini, andrebbe allontanato dalla vita istituzionale di questo Paese, come per altro previsto dalla nostra Costituzione repubblicana, che Lei ha giurato di osservare e rispettare il giorno del Suo insediamento. Per questo motivo torniamo a chiederLe che Casa Pound non riceva spazio nelle istituzioni del nostro Comune e che Lei esprima senza riserve la Sua ferma condanna verso ogni forma di organizzazione o associazione di ispirazione fascista.
Il Comitato organizzatore del Presidio antifascista del 16 dicembre a Minturno.
Aderiscono al momento:
A.N.P.I. (Associazione Nazionale Partigiani Italiani)
C.G.I.L.
U.S.B. Giustizia
Sinistra Ecologia e Libertà
Partito Democratico
Federazione dei Verdi
Partito della Rifondazione Comunista
Partito dei Comunisti Italiani
Fronte della Gioventù Comunista
Osservatorio Golfo Antifascista
Sud Pontino Social Forum
Collettivo Teatrale Bertold Brecht
A.Ge.Sp. Onlus
Forum pontino diritti e beni comuni
Comitato antinucleare Garigliano
Comitato cittadino Acqua bene comune
mercoledì 5 dicembre 2012
Replica a Casa Pound
Cortese Casa Pound,
spiace dirlo ma crediamo siate voi quelli male informati. Sel Minturno non ha bisogno di cercare
visibilità contestando una delega in consiglio comunale. Sulla questione deleghe abbiamo al
contrario denunciando il numero eccessivo di materie e i metodi con i quali sono state concesse. Il
comunicato, cui fate riferimento, rivolto al Sindaco di Minturno Paolo Graziano, pone invece
all'attenzione dell'amministrazione e dei cittadini di Minturno l'ingresso della vostra associazione
all'interno dell'istituzione comunale, in quanto associazione di chiara ispirazione fascista,
responsabile di numerosi episodi di violenza che hanno portato alla condanna e all'arresto di diversi
responsabili nazionali e locali di Casa Pound stessa. Queste accuse "false ed infamanti", per cui
intendete querelare un nostro iscritto, sono ben documentate sui giornali e sul web (quando non
vengono rimosse). Apriamo un breve inciso. La violenza va sempre condannata, da qualunque parte essa provenga, destra o sinistra, e poiché la violenza genera altra violenza è colpevole e pericoloso promuovere la
violenza come agire politico o persino propagandarla come gesto poetico in grado di trasformare un
pugno in "uno schiaffo di marinettiana memoria".
Ma tornando a Minturno, come certamente saprete, il nostro Comune è stato insignito della
medaglia d'oro al valore civile per aver subito durante l'ultima guerra mondiale, posizionato sulla
linea Gustav, vessazioni durissime che hanno colpito la sua popolazione inerme, vittima di gravi
privazioni, violenze, deportazioni, torture, uccisioni barbare e di tutte le rappresaglie di cui l'esercito
tedesco in ritirata fu responsabile spalleggiato dai vili repubblichini. Per preservare ed onorare la
memoria di queste migliaia di vittime innocenti, chi ancora oggi inneggia come voi ai responsabili
di tanta violenza, definendosi "fascista del terzo millennio" ed ispirandosi a Benito Mussolini
andrebbe allontanato dalla vita civile di questo Paese, come per altro previsto dalla nostra
Costituzione repubblicana. Per questo motivo chiediamo che Casa Pound non riceva spazio nelle
istituzioni del nostro Comune e condanniamo la scelta del Sindaco Graziano nel concedere la delega
alle "politiche abitative e mutuo sociale" ad un suo rappresentante. Chiariti questi aspetti, ci
teniamo a far presente ancora un paio di cose. Le occupazioni volte a garantire alloggio ai non
abbienti non sono una realta' nata con Casa Pound bensi' hanno una storia lunga alle spalle ed in
Italia hanno trovato affermazione soprattutto nei movimenti sessantottini. Neanche il "mutuo
sociale", su cui non abbiamo nessuna difficolta' ma allo stesso tempo alcun interesse a confrontarci
con voi, e' una novita' degli ultimi anni ma trae ispirazione come ben sapete dai decreti fascisti
(punto 15 del "Manifesto di Verona" del 1943).
In ultimo, sappiamo che Marie Pound vi ha citato in giudizio per uso improprio del nome del padre,
Ezra poeta ed intellettuale americano, se dovesse vincere la causa, come ci auspichiamo, che farete,
cambierete nome?
Circolo "Antonio Gramsci"
Sel Minturno
mercoledì 28 novembre 2012
Casa Pound al Comune di Minturno
Apprendiamo dai giornali che il Sindaco di Minturno Paolo Graziano ha istituito la delega per le "politiche abitative e mutuo sociale" affidandola al giovane segretario regionale del "Blocco Lavoratori Unitario" sindacato di Casa Pound, Marco Moccia. Sel Minturno considera questa scelta un'inaccettabile e pericolosa apertura di credito verso l'estrema destra, che offre garanzie e protezioni istituzionali ad un'associazione squadrista, responsabile di pestaggi fuori e dentro le scuole, cortei razzisti, aggressioni e violenze politiche, come quella del novembre scorso ai danni di giovani esponenti del Pd a Roma per cui alcuni suoi responsabili sono attualmente detenuti in carcere. Chiediamo quindi che il Sindaco Graziano spieghi pubblicamente in che rapporti di trova con l'associazione di estrema destra e a che titolo ha deciso di concedere la delega alle politiche abitative al giovane esponente di estrema destra.
Giovanni Mallozzi
Circolo "Antonio Gramsci" Sel Minturno
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Giovanni Mallozzi
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lunedì 26 novembre 2012
Vendola vince le primarie del centro sinistra a Minturno
Consideriamo il risultato del primo turno delle elezioni primarie del centro sinistra a Minturno un risultato storico e siamo sinceri nel dire che questa vittoria, cui abbiamo lavorato con convinzione e determinazione, va oltre le nostre aspettative. Per due motivi. Primo perché in controtendenza rispetto ai dati nazionali, purtroppo ancora incompleti mentre scrivo, secondo perché a Minturno negli ultimi anni un segnale così chiaro di consenso a sinistra non c'è mai stato. Come valutiamo questo dato? L'analisi politica è chiara, i cittadini che hanno dato il loro consenso a Vendola, trasformandolo nel vincitore di questa competizione, hanno lanciato un segnale inequivocabile di discontinuità rispetto al passato ed in particolare rispetto al percorso politico portato avanti dal Pd nostro Comune. Sel Minturno infatti ha sempre manifestato apertamente il proprio dissenso verso le scelte politiche di cieca convergenza verso il centro destra, portate avanti dal Pd soprattutto nelle ultime due elezioni amministrative, fino ad arrivare al paradosso insostenibile di candidare l'avversario politico di centro destra in consiglio provinciale Gerardo Stefanelli, come sindaco per il centro sinistra a Minturno. Ma insieme a questo rifiuto verso una linea politica fatta di commistioni inaccettabili di valori e di posizioni (discordanti ed inconciliabili), è evidente che il voto di queste primarie premia il lavoro che Sel, nonostante sia un partito giovane con pochissime risorse, ha sostenuto con continuità e convinzione sui temi dei beni comuni, della difesa dell'ambiente, della legalità, dell'impegno verso il sociale, aprendosi alla partecipazione con tutti i cittadini del nostro Comune e cercando inoltre il confronto aperto e trasparente con le altre forze politiche, senza fare accordi sottobanco per garantirsi poltroncine o deleghe in Consiglio comunale. I nostri obiettivi infatti sono altri e in questo senso la dichiarazione che il Segretario Giuseppe D'Acunto rilasciò il giorno della vittoria della coalizione di Paolo Graziano, resta un punto fermo del nostro agire politico: vi faremo un'opposizione dura ma costruttiva. Questa è la strada che abbiamo davanti e da oggi la affronteremo con una motivazione ancora maggiore.
Giovanni Mallozzi
Circolo Sel "Antonio Gramsci" Minturno
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domenica 25 novembre 2012
Con la cultura non si mangia, #oppure Vendola!
Assistiamo oggi ad una crisi strisciante, di enormi proporzioni e di portata globale, tanto più inosservata quanto più dannosa per il futuro della democrazia: la crisi dell’istruzione. Sedotti dall’imperativo della crescita economica e dalle logiche contabili a breve termine, anche in Italia si infliggono pesanti tagli agli studi e al mondo della cultura. E così, mentre il mondo si fa più grande e complesso, gli strumenti per capirlo si fanno più poveri e rudimentali.
Un paese in cui eminenti rappresentanti dello stato affermano che “con la cultura non si mangia”, è un paese arretrato? La risposta è sì, soprattutto se riflettiamo su alcuni dati:
- L’Italia ha un numero più basso di adulti in possesso di una laurea o di un diploma rispetto alla media Europea e fra i laureati scarseggiano quelli in discipline scientifiche,
- Il numeri dei ricercatori è fra i più bassi d’Europa,
- La spesa per la ricerca è la metà della media europea,
- Aumenta il fenomeno della dispersione scolastica,
- Si leggono meno libri e giornali,
- Diminuisce il numero delle biblioteche pubbliche, chiudono teatri, centri culturali e istituzioni musicali.
Quando invece:
- Nel triennio 2007-2010, il valore aggiunto delle imprese della cultura è cresciuto del 3%: 10 volte l'economia italiana (+0,3%),
- Nonostante il nostro Paese abbia investito solo 0,5% della spesa pubblica in cultura, il settore culturale legato al turismo è stato l’unico a registrare un dato in crescita del 5%.
E come hanno pensato di migliorare uno dei più impegnativi settori della vita pubblica di una nazione, come la scuola, i Governi che si sono succeduti negli ultimi decenni?
DIMINUENDO LE RISORSE.
E qui ci troviamo di fronte ad un inspiegabile paradosso secondo il quale ad una continua e sistematica sottrazione di risorse, dovrebbe corrispondere un aumento dell’efficienza e qualità dell’istruzione pubblica.
C’è qualcuno disposto a credere che ciò sia possibile?
PENSIAMO DI NO.
Piero Calamandrei, iniziava il suo celebre discorso in difesa della SCUOLA PUBBLICA, del 1950, con una serie di domande premonitrici e drammaticamente attuali.
Perché difendiamo la scuola? Che tipo di scuola difendiamo?
Quale pericolo incombe sulla scuola che noi difendiamo?
Le risposte sono nella Costituzione, nell’art.34 che afferma” LA SCUOLA E’ APERTA A TUTTI. I CAPACI E I MERITEVOLI, ANCHE SE PRIVI DI MEZZI, HANNO DIRITTO A RAGGIUNGERE I GRADI PIU’ ALTI DELL’ISTRUZIONE”.
Difendiamo la scuola perché è un organo vitale della democrazia, in quanto patrimonio pubblico che deve consentire a tutti i cittadini la possibilità di accedere alla propria formazione nella sue forme più alte e diversificate e contribuire così alla crescita e al benessere di tutta la società.
Solidarizzando con gli studenti e gli insegnanti, che hanno messo in atto varie forme di protesta, dall’occupazione delle scuole, autogestioni, manifestazioni di piazze, difendiamo la scuola pubblica dicendo no all’ingresso delle aziende private, così come previsto dalla Legge ex APREA, che lederebbe i diritti di eguaglianza dei cittadini e di indipendenza della formazione. La cultura e la ricerca non possono essere asservite agli interessi di mercato, perché la cultura non è una merce ma un bene da tutelare e valorizzare.
Per riportare la cultura e gli investimenti nella scuola e nella formazione al centro dell’agenda politica e degli impegni del futuro governo, invitiamo tutti ad esprimere il proprio voto a Vendola nelle elezioni primarie che si terranno oggi 25 novembre.
Con la cultura non si mangia, #oppure Vendola!
mercoledì 21 novembre 2012
La solita politica #oppure Vendola!
Quando Berlusconi irruppe sulla scena politica nazionale ci fu una convergenza di interessi, leciti e illeciti, supportata da una nuova strategia della tensione (concordata come allora con una parte dello Stato), per cui il vuoto politico generato da tangentopoli fu riempito dai faccendieri, dai portaborse dei potenti caduti in rovina, da quel sottobosco di corrotti e corruttori che hanno governato indisturbati per i successivi vent'anni questo Paese. Ora che una nuova ondata di inchieste paragonabile ad una seconda tangentopoli (senza il clamore mediatico e l'indignazione di allora) mette sotto inchiesta quella classe politica figlia del Caimano, questo nuovo vuoto politico viene occupato di nuovo dal voto di protesta che sembra ora convergere su Grillo rappresentante del nuovo, sfascista e rottamatore massimo. Ancora una volta quindi la sinistra non assurge al suo ruolo di controllore di questo processo di cambiamento, non riesce a governare questo nuovo passaggio quando ne avrebbe non solo l'opportunità ma il dovere morale e politico. Non raccoglie quello che avrebbe dovuto seminare forse o peggio ancora in questo meccanismo melmoso di compromissione etica prima che politica vi è rimasta invischiata anch'essa. E ancora una volta una parte importante della società italiana resta senza rappresentanza politica, la parte più debole, quella che obnubilata dal grande fratello Fininvest ha votato in questi anni per il padrone che gli toglieva diritti in campo non solo lavorativo, ma anche civile, ambientale, etico. In queste elezioni primarie del centro sinistra, istituite per uno scopo di resa dei conti interna al Pd e poi maldestramente allargata a tutto il centro sinistra, individuando solo dopo un programma comune (per fortuna), esiste una sola possibilità di cambiamento, VOTARE VENDOLA per porre al centro dell'agenda politica del nuovo governo le questioni che finora la sinistra non ha avuto il coraggio di affrontare, relegandole a polemiche da estremisti quando invece ora è tutto un Paese che soffre le conseguenze di questa assenza di discussione e di coraggio politico. Lavoro, diritti civili, difesa dell'ambiente, lotta alla precarietà, taglio alle spese militari, risorse alla scuola pubblica, alla sanità d'eccellenza, alla ricerca, alle fonti rinnovabili. Questi solo alcuni dei punti del programma di Vendola, il resto lo trovate nel link seguente http://www.nichivendola.it/ . Per partecipare alle elezioni primarie del centro sinistra ITALIA BENE COMUNE è necessario registrarsi nell’Albo elettori del centro sinistra. E’ possibile effettuare questa operazione:
1. attraverso internet al seguente indirizzo: https://www.primarieitaliabenecomune.it/ , stampando il modulo apposito e recandosi poi presso l’ufficio elettorale per completare la registrazione,
2. recandosi
tutti i giorni fino al 24 sera presso gli uffici elettorali nelle sedi dei
comitati elettorali di Sel, in Via Appia n. 220 a Scauri, e del Pd, in Via
Antonio Sebastiani a Scauri e versando la quota di almeno 2 euro,
3. recandosi
il giorno delle elezioni - domenica 25 dalle ore 8 alle 20 - presso le sedi dei
seggi elettorali che per il nostro Comune sono due: la sede del Pd a Scauri
(per i gli iscritti votanti nelle sezioni di Scauri, Marina di Minturno e
Tremensuoli) e a Minturno, presso i locali dell’ex ristorante Vigna della
Corte, in via Cadorna, di fronte alla Pretura, per i votanti delle restanti
frazioni.
Per votare è necessario presentare il proprio documento di
identità, il certificato elettorale rilasciato al momento della registrazione e
la propria tessera elettorale. Si vota dalle ore 8 alle ore 20 presso le sedi
dei seggi elettorali sopra indicati. E’ possibile esprimere una sola
preferenza. Gli studenti e i lavoratori fuori sede che intendono votare presso
il nostro Comune devono mettersi in contatto con il coordinamento provinciale
di Latina inviando una mail a: latina@primarieitaliabenecomune.it oppure
carloverdi@tiscali.it alla c.a. di Carlo Pietrosanti, Antonio Melis, Claudio
Lecce.
Presso la sede del Comitato per Vendola in Via Appia 781 a
Scauri e presso la sede del Circolo di Sel Minturno Antonio Gramsci, in Via
Appia 220 a Scauri troverete ulteriore materiale informativo e i moduli per
firmare le iniziative referendarie per il ripristino dell'art.18 dello statuto
dei lavoratori, per le unioni civili, per il reddito minimo garantito ed
inoltre informazioni sulla campagna di obbedienza civile per la decurtazione
del 7% della bolletta dell'acqua cui Sel Minturno aderisce insieme al Comitato
Cittadino per l'acqua bene comune. Il 25 novembre vota VENDOLA, riporta la
sinistra al centro della scena politica del nostro Paese. La solita politica
#oppure Vendola!
mercoledì 17 ottobre 2012
domenica 7 ottobre 2012
Una battaglia per la democrazia e il lavoro
Giovedì 27 Settembre 2012 10:51 |
I due Referendum per ripristinare quanto abolito nell’articolo 18
dello Statuto dei lavoratori dalla Riforma del Lavoro messa a punto dal
Ministro del Welfare Elsa Fornero e l’art 8 della legge 138bis/201sono
una battaglia importantissima per la democrazia, i diritti e il valore e
la dignità del lavoro nel nostro paese. Si tratta di due quesiti
referendari per chiedere: il ripristino dell’articolo 18 nella sua
formulazione originaria in tema di tutela in caso di licenziamenti ed il
ripristino dei diritti minimi e universali previsti dal contratto
nazionale di lavoro, a sua volta abrogato dall’articolo 8 della manovra
finanziaria del precedente Governo (decreto legge n.138 del 2011). Il
governo Monti ha cancellato l’articolo 18 che stabiliva il diritto al
reintegro del lavoratore ingiustamente licenziato, spiegando ai padri
che facilitare i loro licenziamenti avrebbe significato facilitare le
assunzioni dei figli. Falso! Ad oggi non abbiamo né un nuovo posto di
lavoro, né nuove garanzie per i precari. 46 erano e 46 sono ancora le
forme di assunzione atipica. Restano solo i licenziamenti facili. Senza
l’art. 18 le imprese senza scrupoli avranno mano libera. L’articolo 8 della Finanziaria Berlusconi dell’agosto 2011 (Legge 138 bis/ 2011) viola l’articolo 39 della Costituzione sulla democrazia nei luoghi di lavoro e tutti i principi di uguaglianza sul lavoro che la Costituzione stessa richiama. Questa norma consente ai contratti aziendali (o territoriali) di derogare non solo ai contratti collettivi nazionali, ma a tutte le norme che regolano il lavoro: dalla disciplina delle mansioni a quella dell’inquadramento professionale, dall’orario di lavoro ai licenziamenti. Se l'azienda si accorda con le organizzazioni sindacali locali, deroghe in pejus del contratto nazionale e dello stesso statuto dei lavoratori. l’accordo le rende efficaci nei confronti di tutti i lavoratori. Quest’articolo mira a trasformare il contratto aziendale come fonte primaria del diritto del lavoro a scapito di quello nazionale. Riconsegna ai contratti aziendali materie importantissime finora di esclusiva pertinenza del contratto nazionale. L'Articolo 8 infligge un colpo mortale alla democrazia: non c'è più certezza del diritto se nei posti di lavoro, in ogni territorio possono realizzarsi differenti modalità di fruizione ed esercizio di diritti. Si apre la strada ad una vera e propria giungla salariale e dei diritti del lavoro, precipitando il lavoro in una situazione peggiore degli anni ’50, quando esistevano le famose gabbie salariali, contro le quali il movimento sindacale e la sinistra lottarono duramente, pagando prezzi altissimi in termini di sacrifici, licenziamenti e discriminazioni. Le prossime settimane per noi saranno difficili. Non possiamo escludere ulteriori polemiche in merito alla nostra presenza nel comitato per i Referendum sul lavoro. La nostra posizione su questi temi è sempre stata chiara e netta: sia sul giudizio dei singoli provvedimenti, che nelle nostre scelte politico/strategiche, che pongono il lavoro, i diritti, la sua dignità come pilastri fondanti del modello economico/sociale per cui ci siamo finora battuti e per il quale continueremo a batterci in ogni luogo politico ed istituzionale in cui ci siamo ed in cui ci troveremo. I diritti del lavoro conquistati nel secolo scorso, la nozione di civiltà giuridica del lavoro, scritta con lo Statuto dei lavoratori nel 1970, che afferma il diritto alla non licenziabilità di un lavoratore senza giusta causa e giustificato motivo, è stata cancellata. Noi vogliamo ripristinarla e difenderla, non solo attraverso i Referendum, essa sarà uno dei punti per noi discriminanti, nel confronto per la definizione del programma del centrosinistra. Quando in una società la forza e l’arbitrio, sostituiscono i diritti del lavoro, è in gioco, la qualità della democrazia. Dal 13 OTTOBRE si raccoglieranno le firme nei banchetti che saranno organizzati in tutta Italia. Ne servono 500.000, ma il l’obiettivo è di concorrere a raccoglierne molte di più. SEL si è data l’obiettivo di raccoglierne 100.000. E’ importante la mobilitazione di tutti e di tutte, per dimostrare che questa battaglia non è solo in difesa dei diritti e della dignità dei lavoratori, ma anche della qualità della democrazia nel paese. Negli ultimi anni è prevalsa una concezione, a destra come a sinistra ed anche nel sindacato, per cui indebolire la contrattazione collettiva, ridurre i diritti e le tutele,crei sviluppo e nuovi posti di lavoro. I risultati sono: disoccupazione crescente e recessione, fabbriche in crisi, declino industriale, perdita di competitività, salari insufficienti per vivere. Servono: politiche attive sul lavoro, sull’innovazione, politiche industriali, programmazione economica, investimenti pubblici. L’indebolimento dei diritti dei lavoratori, dunque, non produce un solo posto di lavoro in più. Produce invece, declino industriale ed un peggioramento della vita materiale di milioni di donne e uomini. La battaglia referendaria è anche una battaglia di democrazia, per dare uno sbocco politico alle lotte dei lavoratori. È un’assunzione di responsabilità, per rimettere al centro dell’agenda politica e del Governo, il lavoro, le persone, i diritti ed a ricostruire una sinistra di governo che ridiventi in primo luogo, punto di riferimento e di rappresentanza delle lavoratrici e dei lavoratori. Dino Tibaldi (SEL) |
lunedì 17 settembre 2012
BILANCIO DELLA FESTA SEL DEL 15 E 16.09.2012.
Organizzare una festa di piazza comporta sempre profusione di impegno ed energie, ma
per noi, partito giovanissimo e circolo locale appena costituito, rappresentava veramente un
esame di maturità.
Ora possiamo dire che, grazie al lavoro di tutti - ma da parte di qualcuno la dedizione è stata
addirittura commovente - l’esame è stato superato.
Ne siamo particolarmente lieti perché sia nella parte “politica” sia nella parte musicale
abbiamo provato ad offrire molta qualità e siamo stati premiati da una partecipazione
popolare oltre ogni nostra rosea aspettativa tenendo anche conto che contemporaneamente al
nostro evento si tenevano “Le notti di Cicerone”, la Fiera Spettacolo sul Lungomare di Scauri
ed una festa religiosa di lunga e seguita tradizione.
La tavola rotonda del 15 settembre con tema “Disinquiniamo il Golfo di Gaeta” ha visto la
partecipazione di numerosissimo pubblico ed un dialogo vero, anche con voci dissonanti,
da parte dei partecipanti; era da tempo che “categorie produttive” e “tecnici” non si
confrontavano su un tema così scottante e su una proposta concreta che abbiamo avanzato e a
cui daremo continuità.
Anche il 16 settembre, data in cui abbiamo discusso di politica locale e nazionale, con
inevitabili riferimenti alle prossime elezioni politiche e alle primarie del centro sinistra, con il
nostro dirigente nazionale Carlo Leoni, il pubblico è stato numeroso e interessato.
Grandissimo interesse e partecipazione hanno riscontrato il concerto di Davide Pannozzo e
quello dei Malerva.
Insomma crediamo di poter parlare di grande successo della nostra iniziativa.
Ma quello che ci rende maggiormente soddisfatti è che una piazza così bella non la si vedeva
da anni; una piazza densa di socialità e di sorrisi.
Soprattutto da questo trarremo linfa per sostenere le nostre istanze per un nuovo modello
di sviluppo che ridia centralità e dignità al lavoro e contro la precarietà, per un welfare
ambientale che cura e risana il territorio, per l’affermazione dei diritti civili e sociali.
Scauri 17.09.2012
Il coordinatore del Circolo
BIGLIETTI VINCENTI LOTTERIA
Dopo due giorni di meravigliosa e partecipata festa, ieri sera, dopo il concerto dei "Malerva", si è svolta sul palco l'estrazione dei numeri vincenti della Lotteria con il seguente esito:
1° Premio | Scooter Piaggio "Liberty" | 1813 |
2°Premio | ipad 16gb | 3910 |
3° Premio | Bicicletta | 3402 |
4° Premio | Condizionatore | 3563 |
5° Premio | Trapunta | 3308 |
6° Premio | Libri | 3582 |
mercoledì 12 settembre 2012
sabato 8 settembre 2012
...e se pur fosse, meglio sparuti che spariti
Il coordinatore del Circolo SEL di Minturno, Giuseppe D'Acunto, risponde ad un articolo apparso su minturnet.it, scaturito da considerazioni di Michele Camerota: I professionisti dell'antimafia esistono ancora
...E SE PURE FOSSE, MEGLIO SPARUTI CHE SPARITI.
Una risposta ( immeritata ? ) a Michele Camerota.
Ho letto con incredulità l’articolo di Michele Camerota su queste pagine intitolato “I
professionisti dell’antimafia esistono ancora!” nel quale attacca Claudio Fava, candidato
alla Presidenza della Regione Sicilia, e noi di SEL di Minturno, facendo un’associazione
quantomeno ardita e sicuramente fuori luogo, accusandoci di essere uno sparuto gruppo che
si produce in attacchi personali.
Ora io non so a che titolo Michele Camerota parla a nome del Partito Democratico ( e se
questo partito ha un segretario lo invito a confrontarsi serenamente con me ), ma voglio
ricordargli che il Circolo di Sinistra Ecologia e Libertà di Minturno – Scauri si è costituito il
10 giugno 2012 e che da allora abbiamo espresso pubblicamente e liberamente il nostro parere
politico su moltissime questioni senza mai, e ribadisco mai, trascendere in attacchi personali
verso nessuno, e non perché sono io che per libera scelta dei compagni ( gruppo meno sparuto
di quanto Michele creda o auspica ) ne porto la responsabilità, ma perché non è nel nostro
stile.
Certo ci si aspetterebbe un po’ meno arroganza e un po’ più di autocritica da parte di un
partito che ha perso, rispetto alle precedenti elezioni, un terzo dei consensi.
E, invece di speculare su una presunta e, scusa Michele ma anche alquanto sciocca, dicotomia
tra il “buon Vendola” ed il “cattivo” compagno di base di SEL, se davvero si vuole aprire
un percorso di trasparente alleanza che sia aurora di una possibile unità a sinistra, prima di
confrontarsi e concordare su sostanziali questioni concrete, qualche risposta bisognerà pur
darla : come è stato possibile per il Partito Democratico di Minturno candidare a Sindaco un
avversario politico?
Gerardo Stefanelli, contro il quale non abbiamo nulla di personale, ( ricordi che su tua
sollecitazione lo incontrammo e gli dicemmo che per noi il problema non era lui che da
sempre è in modo chiaro e inequivocabile uomo dell’UDC ? ) è Assessore Provinciale
all’Ambiente nella Giunta Cusani di cui il PD è ( era, forse, boh ) fiero oppositore.
Come si fa a chiedere, giustamente, le dimissioni del condannato per abusivismo edilizio
Presidente Cusani e accettare come capo dell’opposizione minturnese Gerardo Stefanelli visti
anche i risultati nel settore della sua delega ?
Non sono le questioni personali che dividono caro Michele ma la visione del mondo : quello
che c’è e quello che, umilmente e modestamente, si vuole provare a costruire.
E a volte la forma diventa sostanza.
Mi dispiace sinceramente che ti associ a coloro che si stanno producendo in attacchi sguaiati a
Claudio Fava.
Anche dimenticandone la dolorosa storia personale.
Attribuire a Fava, allora Segretario Regionale DS, la responsabilità della sconfitta
elettorale del 2001 è un’inqualificabile bassezza. E’ come se io oggi attribuissi a Bersani la
responsabilità di aver salvato Giulio Andreotti dalla galera con un voto parlamentare, o la
responsabilità di averci regalato il ventennio berlusconiano per non aver fatto la legge sul
conflitto d’interesse quando si poteva o aver concesso addirittura a Berlusconi la patente di
statista con una Commissione Bicamerale Costituente, ecc. ecc.
Ma forse questi attacchi a testa bassa da parte di chi vuole giustificare la propria alleanza
in Sicilia con il partito che fu di Cuffaro e l’appoggio dato alla sconcia maggioranza di
Lombardo con la scusa che si sono messi un’abitino nuovo per coprire le vecchie vergogne
sono un buon auspicio : Claudio Fava può vincere !
E questa vittoria darebbe fiato alla speranza di cambiamento dei siciliani e forse, e qui mi
permetto un’associazione, potrebbe dare gambe anche alla nostra speranza a Minturno
...E SE PURE FOSSE, MEGLIO SPARUTI CHE SPARITI.
Una risposta ( immeritata ? ) a Michele Camerota.
Ho letto con incredulità l’articolo di Michele Camerota su queste pagine intitolato “I
professionisti dell’antimafia esistono ancora!” nel quale attacca Claudio Fava, candidato
alla Presidenza della Regione Sicilia, e noi di SEL di Minturno, facendo un’associazione
quantomeno ardita e sicuramente fuori luogo, accusandoci di essere uno sparuto gruppo che
si produce in attacchi personali.
Ora io non so a che titolo Michele Camerota parla a nome del Partito Democratico ( e se
questo partito ha un segretario lo invito a confrontarsi serenamente con me ), ma voglio
ricordargli che il Circolo di Sinistra Ecologia e Libertà di Minturno – Scauri si è costituito il
10 giugno 2012 e che da allora abbiamo espresso pubblicamente e liberamente il nostro parere
politico su moltissime questioni senza mai, e ribadisco mai, trascendere in attacchi personali
verso nessuno, e non perché sono io che per libera scelta dei compagni ( gruppo meno sparuto
di quanto Michele creda o auspica ) ne porto la responsabilità, ma perché non è nel nostro
stile.
Certo ci si aspetterebbe un po’ meno arroganza e un po’ più di autocritica da parte di un
partito che ha perso, rispetto alle precedenti elezioni, un terzo dei consensi.
E, invece di speculare su una presunta e, scusa Michele ma anche alquanto sciocca, dicotomia
tra il “buon Vendola” ed il “cattivo” compagno di base di SEL, se davvero si vuole aprire
un percorso di trasparente alleanza che sia aurora di una possibile unità a sinistra, prima di
confrontarsi e concordare su sostanziali questioni concrete, qualche risposta bisognerà pur
darla : come è stato possibile per il Partito Democratico di Minturno candidare a Sindaco un
avversario politico?
Gerardo Stefanelli, contro il quale non abbiamo nulla di personale, ( ricordi che su tua
sollecitazione lo incontrammo e gli dicemmo che per noi il problema non era lui che da
sempre è in modo chiaro e inequivocabile uomo dell’UDC ? ) è Assessore Provinciale
all’Ambiente nella Giunta Cusani di cui il PD è ( era, forse, boh ) fiero oppositore.
Come si fa a chiedere, giustamente, le dimissioni del condannato per abusivismo edilizio
Presidente Cusani e accettare come capo dell’opposizione minturnese Gerardo Stefanelli visti
anche i risultati nel settore della sua delega ?
Non sono le questioni personali che dividono caro Michele ma la visione del mondo : quello
che c’è e quello che, umilmente e modestamente, si vuole provare a costruire.
E a volte la forma diventa sostanza.
Mi dispiace sinceramente che ti associ a coloro che si stanno producendo in attacchi sguaiati a
Claudio Fava.
Anche dimenticandone la dolorosa storia personale.
Attribuire a Fava, allora Segretario Regionale DS, la responsabilità della sconfitta
elettorale del 2001 è un’inqualificabile bassezza. E’ come se io oggi attribuissi a Bersani la
responsabilità di aver salvato Giulio Andreotti dalla galera con un voto parlamentare, o la
responsabilità di averci regalato il ventennio berlusconiano per non aver fatto la legge sul
conflitto d’interesse quando si poteva o aver concesso addirittura a Berlusconi la patente di
statista con una Commissione Bicamerale Costituente, ecc. ecc.
Ma forse questi attacchi a testa bassa da parte di chi vuole giustificare la propria alleanza
in Sicilia con il partito che fu di Cuffaro e l’appoggio dato alla sconcia maggioranza di
Lombardo con la scusa che si sono messi un’abitino nuovo per coprire le vecchie vergogne
sono un buon auspicio : Claudio Fava può vincere !
E questa vittoria darebbe fiato alla speranza di cambiamento dei siciliani e forse, e qui mi
permetto un’associazione, potrebbe dare gambe anche alla nostra speranza a Minturno
giovedì 6 settembre 2012
Non si può toccare il fondo
Pubblichiamo la lettera che Nichi Vendola ha inviato ai Segretari di Partito Angelino Alfano, Pierluigi Bersani, Pier Ferdinando Casini, Antonio Di Pietro e Gianfranco Fini, riguardo alle possibili prospezioni nel mare di Puglia.
“Gentili Onorevoli,
mi rivolgo a voi a nome di tutti i pugliesi, per esprimervi un desiderio che è comune a tutte le forze politiche e a tutti i cittadini della mia regione: noi non vogliamo che il nostro mare venga oltraggiato dalla presenza opaca e inquinante di interessi legati alle lobbies del petrolio, noi non vogliamo né oggi le prospezioni geofisiche sui fondali adriatici né domani le trivelle con il loro impatto devastante. Le Isole Tremiti sono una gemma del nostro Mediterraneo, il mare è la nostra principale ricchezza, la biodiversità è il nostro petrolio intelligente e pulito, il turismo e la pesca sono tra le nostre più importanti vocazioni. Chiedo a voi, per la responsabilità che vi compete, di assecondare una iniziativa parlamentare che inibisca e fermi la catena delle autorizzazioni alla ricerca di un greggio che noi non desideriamo e che consideriamo una minaccia. Siamo la regione che contribuisce in maniera più cospicua al sostentamento energetico dell’intero sistema Paese, siamo diventati i primi produttori nazionali di energia da fonte rinnovabili: e quindi la Puglia non è la regione dei “no” ideologici e preconcetti. Ma il petrolio proprio no, è una tentazione volgare di chi pensa che la natura sia solo una immensa discarica o una miniera da cui estrarre ricchezza con svagata irresponsabilità. Occorre che questo nostro desiderio, in cui si riconosce l’intera società pugliese, e che è scientificamente ed economicamente fondato e argomentato, possa varcare la soglia della massima assemblea legislativa. Noi non siamo affetti dalla sindrome del “non nel mio giardino”: vorremmo semplicemente trasferire alle future generazioni l’azzurro e il verde del nostro mare, la straordinaria ricchezza dei nostri eco-sistemi, l’incanto di un’isola che oggi è un’oasi di pace e ci chiede solo rispetto e amore”.
mi rivolgo a voi a nome di tutti i pugliesi, per esprimervi un desiderio che è comune a tutte le forze politiche e a tutti i cittadini della mia regione: noi non vogliamo che il nostro mare venga oltraggiato dalla presenza opaca e inquinante di interessi legati alle lobbies del petrolio, noi non vogliamo né oggi le prospezioni geofisiche sui fondali adriatici né domani le trivelle con il loro impatto devastante. Le Isole Tremiti sono una gemma del nostro Mediterraneo, il mare è la nostra principale ricchezza, la biodiversità è il nostro petrolio intelligente e pulito, il turismo e la pesca sono tra le nostre più importanti vocazioni. Chiedo a voi, per la responsabilità che vi compete, di assecondare una iniziativa parlamentare che inibisca e fermi la catena delle autorizzazioni alla ricerca di un greggio che noi non desideriamo e che consideriamo una minaccia. Siamo la regione che contribuisce in maniera più cospicua al sostentamento energetico dell’intero sistema Paese, siamo diventati i primi produttori nazionali di energia da fonte rinnovabili: e quindi la Puglia non è la regione dei “no” ideologici e preconcetti. Ma il petrolio proprio no, è una tentazione volgare di chi pensa che la natura sia solo una immensa discarica o una miniera da cui estrarre ricchezza con svagata irresponsabilità. Occorre che questo nostro desiderio, in cui si riconosce l’intera società pugliese, e che è scientificamente ed economicamente fondato e argomentato, possa varcare la soglia della massima assemblea legislativa. Noi non siamo affetti dalla sindrome del “non nel mio giardino”: vorremmo semplicemente trasferire alle future generazioni l’azzurro e il verde del nostro mare, la straordinaria ricchezza dei nostri eco-sistemi, l’incanto di un’isola che oggi è un’oasi di pace e ci chiede solo rispetto e amore”.
Nichi Vendola
sabato 1 settembre 2012
29/08/2012 – “LA STAMPA” intervista a Vendola
"...noi ci candidiamo al governo del Paese, non ad essere il miglior perdente".
"...noi ci candidiamo al governo del Paese, non ad essere il miglior perdente".
Amedeo Lamattina
Roma
Bersani, tra Casini e Vendola, sceglie Vendola, cioè lei: una mossa tattica o è veramente finita la prospettiva di unire progressisti e moderati?
«Non credo che sia una mossa tattica. Sono molto contento di come Bersani abbia tradotto un concetto politico, cioè la ricostruzione del campo dei progressisti sulla base di rapporti di lealtà e stima reciproche. Per me è la conferma umana e politica di una persona intellettualmente onesta e leale. Prima c’era una rappresentazione dell’equidistanza, come se io e Casini fossimo il peso e il contrappeso che teneva in equilibrio l’asse del Pd. Ora Bersani rovescia questo schema e dice che Sel e Pd stanno ridefinendo un programma e una speranza collettiva».
«Non credo che sia una mossa tattica. Sono molto contento di come Bersani abbia tradotto un concetto politico, cioè la ricostruzione del campo dei progressisti sulla base di rapporti di lealtà e stima reciproche. Per me è la conferma umana e politica di una persona intellettualmente onesta e leale. Prima c’era una rappresentazione dell’equidistanza, come se io e Casini fossimo il peso e il contrappeso che teneva in equilibrio l’asse del Pd. Ora Bersani rovescia questo schema e dice che Sel e Pd stanno ridefinendo un programma e una speranza collettiva».
Sì, ma poi dovrete avere i numeri per governare e magari quelli
dell’Udc vi serviranno.
«Non abbiamo bisogno di furbizie elettorali. Dobbiamo essere seri
con gli elettori: dobbiamo presentarci con un programma chiaro e
quello di Bersani è incompatibile con quello di Casini, per il quale
dopo Monti c’è Monti. Il Grande Centro e la Cosa Bianca sono
falliti, e Casini risponde agganciando Monti come una sublime
compensazione. Bersani dice cose differenti, come il ripristino della
politica, il primato del lavoro, la rinegoziazione con Bruxelles,
perché non siamo di fronte alle tavole della legge, non c’è Mosè
a Bruxelles».
Ma scusi, se è tanto d’accordo con Bersani perché si candida
contro di lui alle primarie? L’avversario comune è Renzi.
«Le primarie devono essere vissute come l’occasione per rifondare
la sinistra del futuro. Renzi esprime una posizione di innovazione
anagrafica, ma di sostanziale conservatorismo politico e sociale. E’
personaggio fascinoso, un bravo sindaco, ma credo sia molto
suggestionato dalle luci abbaglianti della politica-spettacolo. Il
fatto che Bersani si sia spostato a sinistra non lo vedo come
un’insidia, ma come un fattore positivo. L’idea che per vincere
devi denigrare è un’idea barbarica. Noi stiamo costruendo la casa
comune, non la mia carriera: una casa ecosostenibile e non una
piccola galera».
Farete un listone Sel-Pd? È vero che ha litigato con Bertinotti su
questo?
«Diverbio totalmente inventato. Il listone è fantapolitica».
Non crede che l’elettorato del suo partito, Sel, potrebbe vedere
male una rottura con Di Pietro e l’area che guarda a Grillo?
«Non vedo questo rischio. Intanto abbiamo un dovere di aprire una
battaglia a viso aperto contro i populismi e qualunque forma di
rappresentazione manichea della realtà. Bisogna recuperare alla
politica un ruolo educativo. Se la politica perde le grandi
narrazioni finisce per nutrirsi di piccoli virulenti rancori e odii.
Nella ridefinizione del campo progressista non c’è una porta
chiusa ad altre forze che si pongono in maniera alternativa alla
stagione della destra e del montismo. L’Idv può ritrovare il
proprio posto nel centrosinistra, e tutte le forze di sinistra devono
porsi il problema di un’agenda di governo. Lo dico a Rifondazione
comunista, che mi chiede di rimettere in piedi il fronte degli
antagonisti: noi ci candidiamo al governo del Paese, non ad essere il
miglior perdente. Il tema vero che si pone anche in Italia, ed è
questo il senso del dialogo forte tra me e Bersani, è aprire la
strada per ricostruire una nuova grande sinistra che combatta per
cambiare l’Europa che si sta avvitando su meschini nazionalismi.
Noi, che siamo innamorati dell’utopia di Altiero Spinelli ed
europeisti fino al midollo, diciamo che l’Europa ha bisogno della
sinistra».
Lei ormai parla come un socialista europeo.
«Parlo come uno che pensa che la difesa del Welfare e dei diritti di
libertà si possano e si debbano fare su scala continentale. La
realtà fa irruzione sulla scena pubblica. E’ apparsa col volto
austero della Corte europea, che ha bocciato la crudeltà della legge
su fecondazione assistita. La realtà fa irruzione con la
drammaticissima protesta dei minatori del Sulcis, con la necessità
di rimettere al centro la questione del lavoro che c’è e che non
c’è, della gigantesca questione sociale che colpisce i consumatori
e il ceto medio basso. Occorre riconoscere i diritti delle coppie
gay, recuperare allo Stato il ruolo di garante dei diritti di tutti.
È necessario rivedere la riforma previdenziale, prodotto della
sciatteria e della sicura ideologia dei salotti liberisti, preparare
un piano straordinario di messa in sicurezza del territorio...».
Si fermi. È chiaro che lei condivide l’accusa di fascista lanciata
da Bersani a Grillo.
«Bersani ha esercitato il diritto alla legittima difesa, ma dobbiamo
sottrarci alla tentazione della ritorsione polemica. Meglio parlare
di contenuti. Grillo ha bisogno di essere tenuto in vita da un
meccanismo di guerra civile simulata. Alcuni suoi argomenti sono
classicamente di destra. Il populismo è una semina che dà frutti
avvelenati».
lunedì 27 agosto 2012
LA CATTIVA POLITICA E LA MARGINALIZZAZIONE DI UN TERRITORIO
Minturno, 18 agosto 2012
COMUNICATO STAMPA
L’ipotesi di cancellazione della provincia di Latina e la certezza dell’accorpamento della sezione staccata di Gaeta al Tribunale di C assino, raccontano della perdita di peso e di influenza di un territorio.
La questione non è campanilistica.
Se un territorio, per responsabilità della cattiva politica che lo governa, non è capace di fare sistema, non è neanche capace di attrarre investimenti - pubblici e privati – con inevitabili conseguenze negative sulla qualità della vita delle persone già duramente colpite dalla crisi economica.
Non comprendiamo la gioia espressa dall’assessore Aldo Forte per l’accorpamento di Gaeta al Tribunale di Cassino con il conseguente stravolgimento delle aree di competenza delle Procure di Latina e di cassino.
Se il principale elemento discriminante per la non soppressione dei tribunali, era la presenza delle organizzazioni criminali, allora bisognava condurre una dura battaglia per l’istituzione di un Tribunale a Gaeta (o come dice qualcuno a Formia: “Qui la camorra non è un problema.”?)
Ma forse è chiedere troppo alla parte politica dei Forte, padre, figlio e affini.
E intanto, nonostante le presenze turistiche siano calate ad un livello pericoloso per la tenuta economica di molte imprese ed esercizi che di turismo vivono, i rifiuti e il mare sporco, sono gli elementi caratterizzanti il panorama del comune di Minturno (ci mancavano pure le “mummie” sulla spiaggia per farci pubblicità?...).
Sulla pessima gestione dei rifiuti, l’assessore al ramo ha messo le mani avanti dicendo che l’amministrazione è in carica solo da pochi mesi.
L’argomento non è convincente.
Ci pare che l’assessore Lepone, prima del Commissario prefettizio, oltre ad essere assessore, fosse il vicesindaco e che, l‘attuale vicesindaco, fosse addirittura il sindaco.
Ci fermiamo qui con le genealogie politiche tanto è nota l’antica continuità di malagestione.
Per quanto attiene il secondo argomento, eravamo confortati dall’avere in Consiglio Comunale, addirittura l’assessore provinciale all’ambiente.
Per ora abbiamo visto solo molte – giuste – polemiche per una cambiale elettorale da circa 15.000 Euro ad una cooperativa di giovani, una severa presa di posizione contro le “bancarelle” abusive sul lungomare e insostenibili richiami ai dati dell’ARPA sulla qualità delle acque del golfo.
Si vola molto basso.
Non rintracciamo un minimo di visione complessiva ed integrata sulla gestione del turismo, del commercio, del disinquinamento, dei rifiuti.
Dal Partito Democratico che, giustamente, chiede le dimissioni del condannato per abusivismo presidente della provincia Cusani, vorremmo una parola di autocritica per aver candidato a sindaco di Minturno un assessore dello stesso Cusani (peratro attualmente in carica) e una protesta quando la stampa definisce Gerardo Stefanelli “vero capo dell’opposizione” a seguito della sua nomina a presidente della Commissione Comunale Trasparenza.
Ci auguriamo che i cittadini di Minturno prendano atto della necessità di un radicale mutamento della gestione della cosa pubblica che faccia giustizia di ambiguità e palesi incompetenze.
Il Coordinatore
Giuseppe D’Acunto
lunedì 6 agosto 2012
Disinquiniamo il Golfo di Gaeta
Disinquiniamo il Golfo di Gaeta.
Questo sarà il tema politico della festa di piazza di SEL del 15 e 16 settembre 2012.
Se da alcuni anni assistiamo ad un sempre crescente calo delle presenze turistiche estive
(quelle di altri periodi purtroppo sono trascurabili a causa dell’insipienza politica e imprenditoriale dei nostri decisori) crediamo che il motivo vada ricercato soprattutto
nell’inquinamento, ormai evidentissimo, delle acque del Golfo di Gaeta.
A questo punto il tema è ineludibile e pertanto lo abbiamo messo al centro della nostra festa
di piazza che terremo in data 15 e 16 settembre prossimi in Piazza Rotelli a Scauri durante
la quale, nel primo giorno, terremo un dibattito che vedrà la partecipazione, tra gli altri, di
Filiberto Zaratti, Consigliere Regionale di SEL e già Assessore Regionale all’Ambiente nella
passata legislatura e autore della Delibera Regionale per l’istituzione dell’area sensibile nello
specchio di mare antistante Gaeta.
A nostro avviso il mare è il principale volano di sviluppo dell’intero comprensorio e lasciarlo
nelle condizioni in cui è significa condannare l’intera zona ad un inevitabile declino.
E’ stato calcolato che la perdita di attrattività della nostra città si è tradotta in un calo di
almeno il 30% delle presenze a Luglio rispetto ad un già pessimo Luglio 2011. Un tracollo.
Questa situazione non è il frutto di un destino ineluttabile ma è il risultato di scelte politiche
scellerate che non hanno mai preso in seria considerazione il problema ma, anzi, così come
per altre importanti questioni, hanno creduto di guadagnarsi il consenso nascondendo i
problemi ed assecondando le peggiori tendenze.
Chi si nasconde dietro il dito delle analisi “in regola” dell’ARPA o chi, in bello stile, continua
a dire che “l’acqua del mare si può bere” si comporta come la massaia stupida che nasconde
la polvere sotto il tappeto manifestando tutta la propria incapacità o, peggio, tutta la propria
mala fede.
Il problema è tale da meritare un’altra risposta; una risposta seria che sappia mettere
in proficua comunicazione le esigenze di chi con il mare lavora – stabilimenti balneari,
commercianti, pescatori – e chi il mare lo fruisce – cittadini, turisti – nell’ambito di una
visione generale dello sviluppo del territorio che non dimentichi il retroterra, la rete dei
Parchi Naturali, il Comprensorio Termale.
Stiamo predisponendo una nostra proposta, che a breve presenteremo, di valenza non
solo politica ma anche tecnico-scientifica da sottoporre, discutere e confrontare con tutte
le categorie e gli Enti interessati : Associazioni dei proprietari di stabilimenti balneari,
Associazioni dei Commercianti, Cooperative di pescatori, Associazioni di cittadini, Autorità di
bacino dei fiumi che sfociano nel Golfo e tutte le altre Istituzioni competenti.
Il coordinatore del Circolo
Giuseppe D’Acunto
venerdì 3 agosto 2012
L’UdC è fuori dal campo del centrosinistra
E’ assolutamente paradossale il dibattito che si è aperto in queste ore: si parla e ci si agita per un accordo tra Udc e Sel, di trattativa tra Vendola e Casini, e così via. Paradossale perché nulla di tutto ciò corrisponde alla realtà.
Mentre anzi dall’UdC vediamo che l’on. Binetti legge nell’avvio di una discussione tra PD e SEL la scelta di discriminare i cattolici: davvero curioso e sconcertante che si parli – in un Paese nel quale può capitare che un omossessuale venga aggredito per la strada e nel quale la politica è troppo spesso sottoposta ad una certa cappa confessionale – di discriminazione dei cattolici.
Per noi un governo di alternativa non può prescindere dal riconoscimento di pieni diritti per tutti,a cominciare dal matrimonio per le coppie gay.
Addirittura l’on. Adornato, che si concentra sulle politiche sociali ed economiche, si dice disposto ad un rapporto con Vendola a patto che SEL sottoscriva l’agenda Monti: se lo puo’ scordare.
Per uscire dalla crisi e per salvare l’Europa è necessario rinegoziare i trattati e lavorare per la redistribuzione della ricchezza e per la crescita, segnando una discontinuità con l’esperienza del governo tecnico.
Insomma, come si vede, l’UdC è fuori dal campo del centrosinistra.
C’è un documento programmatico di Sinistra Ecologia Libertà che mette in chiaro il nostro
orizzonte di cambiamento e di alternativa. E’ con questo che invitiamo tutti a confrontarsi nel merito
delle questioni che interessano il Paese.
Nicola Fratoianni
(FONTE: http://www.sinistraecologialiberta.it/articoli/ludc-e-fuori-dal-campo-del-centrosinistra/)
lunedì 23 luglio 2012
SEL Minturno in Festa
Scauri (Latina) - Piazza Rotelli
Porteremo in piazza l'allegria della voglia di cambiamento per questo Paese, la gioia della consapevolezza che un'altra socialità è possibile. Faremo musica di ottima qualità e non dimenticheremo di porre all'attenzione di tutti un tema fondamentale non solo per il Comune di Minturno ma per tutto il Golfo di Gaeta. Seguiteci e scoprirete le novità......
SOSTENETE LA BUONA POLITICA : ACQUISTATE I BIGLIETTI DELLA LOTTERIA
SOSTENETE LA BUONA POLITICA : ACQUISTATE I BIGLIETTI DELLA LOTTERIA
DELLA FESTA DI SEL
Non avendo finanziamenti pubblici contiamo sulla generosità dei cittadini.
Garantiamo premi “importanti” ma soprattutto libertà, autonomia, indipendenza per sostenere i diritti, il lavoro, i beni comuni così pesantemente attaccati in questa fase.
Aggiudicandoci un bel premio proveremo a garantirci un futuro degno di essere vissuto.
Circolo Sel Minturno Via Appia, 220 - 04028 Scauri
e-mail: sel.minturno@gmail.com
Non avendo finanziamenti pubblici contiamo sulla generosità dei cittadini.
Garantiamo premi “importanti” ma soprattutto libertà, autonomia, indipendenza per sostenere i diritti, il lavoro, i beni comuni così pesantemente attaccati in questa fase.
Aggiudicandoci un bel premio proveremo a garantirci un futuro degno di essere vissuto.
Circolo Sel Minturno Via Appia, 220 - 04028 Scauri
e-mail: sel.minturno@gmail.com
martedì 19 giugno 2012
Assemblea Pubblica
"No alla chiusura
del Tribunale di Gaeta!"
",,,la chiusura di un presidio di legalità appare
come una resa dello Stato ai sempre maggiori reati,
truffe ed abusi ai danni della collettività, perpetrati
da singoli o da organizzazioni criminali verso le quali
tanto si decanta la lotta senza quartiere."
Sabato, 23 giugno 2012 alle ore 16.00
Hotel Villa Eleonora - Lungomare Scauri (LT)
Intervengono:Mario De Canditis - Forum Legalità e Giustizia SEL Minturno
Antonio Turri - Responsabile "Associazione Libera" Lazio
Cosmo Bianchini - Segretario Generale SILP-CGIL Lazio
Carlo Leoni - Presidenza Nazionale SEL
Sono state invitate tutte le istituzioni e
le forze politiche territoriali
domenica 10 giugno 2012
Si e' svolta ieri mattina, presso la
sala consiliare del Comune, l'assemblea pubblica "Lavoro,
Welfare, Legalità" iniziativa di presentazione del Circolo di
Sinistra Ecologia e Liberta' di Minturno. La manifestazione, che ha
visto la partecipazione di numerosi cittadini e rappresentanti di
diversi partiti politici locali, e' stata presentata da Maurizio
Cantafio, tra i fondatori regionali di Sel, e ha registrato gli
interventi di Giuseppe D'Acunto, che in qualità di Coordinatore del
Circolo che ha tenuto la relazione introduttiva, di Beniamino
Gallinaro Coordinatore provinciale di Sel, di Tonino Mancino
responsabile del Forum Pontino dei Diritti e dei Beni comuni, di
Gabriella Mella segretario provinciale INCA-CGIL, di Cosmo Bianchini
responsabile sicurezza Sel Lazio, di Ileana Piazzoni, responsabile
Welfare e lavoro Sel Lazio e di Luigi Nieri, capogruppo Sel alla
Regione Lazio. Gli interventi degli invitati hanno trattato argomenti
inerenti le aree tematiche scelte per la presentazione del Circolo
unendo al ragionamento locale uno sguardo più ampio sulle vicende
politiche nazionali e comunitarie. Il Coordinatore del Circolo
Giuseppe D'Acunto ha messo in evidenza come in un momento
particolarmente difficile della vita dei partiti in Italia, l'idea di
inaugurare un Circolo assuma un'importanza ancora più significativa,
non solo perché i partiti rappresentano dei presidi democratici e di
partecipazione essenziali per la vita democratica del nostro Paese,
ma anche perché è solo attraverso dei buoni esempi e delle efficaci
iniziative sul territorio è possibile contrastare la sfiducia dei
cittadini verso i partiti e le istituzioni che alimenta il dilagante
vento dell'antipolitica. A questo proposito Sel Minturno ha già in
cantiere un'iniziativa forte sul tema della Legalità nel nostro
territorio contro la chiusura del Tribunale di Gaeta, che si svolgerà
presso l'Hotel Villa Eleonora il giorno 23 pv alle ore 16,00 e che
prevede tra l'altro una raccolta di firme già in corso per
sensibilizzare cittadini e istituzioni sull'importanza della presenza
del Tribunale stesso come garanzia democratica di contrasto alle
infiltrazione della malavita organizzata nella nostra Provincia.
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