Circolo Sel Minturno Via Appia, 220 tel 0771.900583

sabato 18 dicembre 2010

C'è un'Italia migliore!

Il Paese che vorrei costruiamolo insieme...

giovedì 9 dicembre 2010

Una militanza socialista nel sud pontino

Omaggio ad Antonio Proia

Presentazione del libro:
"Una militanza Socialista nel Sud Pontino"

Minturno, giovedì 9 dicembre 2010 ore 17,00
Congrega cattedrale di San Pietro

Programma:

ore 17,00

Saluto
Avv. Roberto Lepone
Vice Sindaco del Comune di Minturno

Prof. Giacomo De Luca
Relazione su libro

Prof. Giuseppe Tamburrano
Presidente Fondazione Pietro Nenni
Relazione sul tema:
Socialismo:
Ieri - oggi - domani

Coordina:
Prof. Franco Mallozzi

sabato 6 novembre 2010

L'arresto di Del Balzo e il silenzio del PD




Il circolo SEL di Minturno chiede che Romolo Del Balzo si dimetta dalla carica di Presidente del Consiglio Comunale di Minturno e che nell'attuale maggioranza (sostenuta dal PD) si apra un dibattito approfondito e coerente con la richiesta di chiarezza che giunge dai cittadini.

Sel Minturno e Verdi Minturno hanno chiesto in un comunicato congiunto che Del Balzo rassegni le dimissioni da Presidente del Consiglio Comunale almeno finchè non verrano accertate tutte le accuse che sono state formulate allo stesso consigliere regionale e agli altri indagati.

La gravità delle accuse che hanno portato all'arresto di Del Balzo, concorso in truffa aggravata e frode in appalti pubblici, impongono ai rappresentanti dell'esecutivo comunale un gesto di responsabilità coerente con la promessa di rinnovamento fatta in campagna elettorale soprattutto dal PD.

Se è vero infatti che il PD ha impiegato tutte le sue energie per entrare a far parte della coalizione vincente, insistendo molto sulla spinta di rinnovamento che avrebbe impresso all'amministrazione comunale, è giunto il momento di fare un passo coerente e chiedere le dimissioni del Presidente del Consiglio comunale.

Altrimenti che senso ha parlare di legalità e di questione morale? Che senso ha citare sempre l'esempio di Fondi quando poi un pluri inquisito, agli arresti per truffa aggravata e frode in appalti pubblici, siede a garanzia della tenuta dell'amministrazione comunale e per questo motivo si fa finta di non sapere e di non vedere?

Giovanni Mallozzi
Sel Minturno

domenica 10 ottobre 2010

Deposito di scorie radioattive presso la centrale nucleare del Garigliano


Venerdì 1 e sabato 2 ottobre sono ripresi i lavori per la costruzione del deposito di scorie radioattive "D1" presso la vecchia centrale nucleare del Garigliano, così anche la stampa torna ad occuparsi di un problema essenziale ed irrisolto della tecnologia nucleare: come smaltire le scorie e dove conservarle in sicurezza. Le scorie infatti, a prescindere da come la si pensi sull'affare del nucleare in Italia, continueranno a rappresentare per centinaia di migliaia di anni, una minaccia per l'uomo e per l'ambiente.

Nessun Paese al mondo finora è riuscito ad individuare siti sicuri e definitivi per lo stoccaggio delle scorie. In Italia, dopo l'ipotesi poi tramontata di Scansano Ionico, ufficialmente non si e' ancora identificato il luogo in cui sorgerà il deposito nazionale. Nel frattempo però verranno costruiti nuovi depositi "temporanei" - come il "D1" - per lo smantellamento delle vecchie infrastrutture e per la messa in sicurezza delle scorie. Con DM 07-05-2001 tale impegno è assunto dalla Sogin ai sensi dell'art 14, comma 4 del decreto legislativo 16 marzo 1999, n.79 (G.U. 28-05-2001, n.122 Serie Generale).

La Sogin inoltre è tenuta, ai sensi del DM succitato, alla promozione dell'informazione della popolazione dei comuni vicini gli impianti nucleari "sulle problematiche dello smantellamento e della energia nucleare in genere, dando vita se necessario ad uno specifico sistema informativo".

Poiché, come pubblicato dalle pagine di questo blog, è stata fatta specifica richiesta alla Sogin di fornire informazioni circa la costruzione del nuovo deposito "D1", senza ricevere nessuna risposta di sorta,

poiché dal Governo e dagli organi competenti non giungono da mesi informazioni ufficiali circa la localizzazione del deposito nazionale di scorie, mentre viceversa continuano a circolare notizie ufficiose sui giornali e sul web, per cui il sito del Garigliano potrebbe diventare il deposito nazionale di scorie radioattive,

chiediamo pubblicamente che tale notizia venga smentita e che il Governo insieme agli organismi nazionali responsabili, dichiarino che il deposito "D1" in costruzione presso la vecchia centrale nucleare del Garigliano, sia un deposito esclusivamente temporaneo deputato allo stoccaggio del solo materiale radioattivo contenuto nella centrale suddetta e nelle trincee circostanti l'edificio.

Il sospetto infatti che il deposito temporaneo "D1" possa essere il primo di un'insieme di strutture destinate a costituire il sito nazionale è un dubbio più che legittimo in assenza di garanzie istituzionali e rappresenta quindi un rischio che dobbiamo tutti insieme scongiurare per il bene del nostro territorio e per la salute delle future generazioni che lo abiteranno.

Sel è da sempre in prima linea in questa battaglia che non e' solo ecologista ma assume, come è stato per la battaglia dell'acqua bene comune, un significato più ampio e profondo andando a toccare i già fragili equilibri democratici nel nostro Paese, insieme al diritto fondamentale ed inalienabile dell'uomo alla salute ed alla vita.

Giovanni Mallozzi
Sel Minturno

lunedì 16 agosto 2010


giovedì 1 luglio 2010

martedì 22 giugno 2010

mercoledì 9 giugno 2010

NO NUCLEARE DAY - 26 giugno 2010 -


Il 26 di giugno una RETE di Associazioni, Enti, privati cittadini e movimenti scenderanno nelle piazze dei Capoluoghi Italiani per dire NO al nucleare.

Organizzeremo per le strade delle nostre città, una MARCIA dei cittadini che vogliono riprendere in mano il proprio futuro e riappropriarsi delle scelte che incideranno sul diritto alla salute, alla vita e alla sicurezza.

Il comitato antinucleare Garigliano-Sud Pontino organizza un evento il 26 a Sessa Aurunca con concerto e stand (ne attendiamo conferma dai gruppi dell'alto casertano) e il 27 a Minturno un incontro sul tema degli interessi militari nascosti dalla finzione "pulita e moderna" del nucleare civile. Vi terremo aggiornati.

Fiori gialli, simboli della natura e della vitalità sfileranno insieme a maschere antigas e immagini di un probabile futuro con il nucleare. Percorreremo le strade maggiori sino a giungere nella piazza, dove sarà distribuito materiale informativo.

Sarà una prima grande manifestazione civile, dunque APARTITICA, che segnerà l’inizio di un lungo cammino insieme , con l’obiettivo di contrastare la politica energetica scelta per il nostro paese.

Scarica l'appello in pdf.

Per maggiori info sulle manifestazioni di Sessa e Minturno scrivete a comitatoantinuclearesudpontino@gmail.com
comitatoantinuclearegarigliano@gmail.com

domenica 2 maggio 2010

raccolta firme acqua bene comune, prossimi appuntamenti

Prossimi appuntamenti per la raccolta di firme contro la privatizzazione dell’acqua:

  • sabato 8 maggio: pomeriggio Scauri - Piazza Rotelli
  • domenica 9 maggio: mattina Tufo - piaz
  • domenica 16 maggio: mattina Minturno – piazza dell’Annunziata
  • domenica 23 maggio: mattina Tremensuoli – piazza
  • domenica 30 maggio: mattina S.Marina infante e Pulcherini
  • domenica 6 giugno: mattina Marina di Minturno – piazza antistante chiesa di S. Biagio
Eventuali modifiche o altre date verranno comunicate attraverso questo blog o via posta elettronica agli indirizzi presenti nella mailing list. Per ulteriori info: giovannimallozzi@hotmail.com

sabato 1 maggio 2010

Firmiamo contro la privatizzazione dell'acqua

Domani, domenica 2 maggio, saremo sul lungomare di Scauri dalle ore 11 alle ore 21 con un banchetto per raccogliere firme contro la legge 135 del 2009 del Governo Berlusconi che impone la gestione dei servizi idrici a società private. L'acqua è un bene universale ed inalienabile che non può e non deve essere assoggettato alle leggi del mercato e del profitto. Sinistra ecologia e libertà sostiene il comitato promotore del referendum. Per approfondimenti.

Queste firme porteranno alla presentazione di altrettanti quesiti referendari che chiedono l'abrogazione dell'art. 23 bis della legge 133 del 2008 (quesito 1) e di alcuni comma dell'art. 150 del Dlgs 152 del 2006 (quesito 2 e 3) che obbligano di fatto gli enti locali a privatizzare la fornitura dell'acqua ai cittadini. Per approfondimenti.

Ora, è noto a tutti, in particolare agli abitanti della provincia di Latina, che alla privatizzazione degli acquedotti pubblici non è seguito nessun miglioramento dei servizi di distribuzione e di gestione dell'acqua che anzi sono peggiorati a fronte di aumenti incontrollati delle bollette. Ma non c'è solo questo, ricordando la vicenda di Acqualatina forse si comprendono meglio i rischi derivanti dalla privatizzazione dell'acqua, ovvero gli intrecci con il malaffare e la cattiva politica.

Acqualatina S.p.A. è una società mista pubblico-privata che vede una forte partecipazione azionaria - 96,7% - della multinazionale francese Veolia e che opera nell'ATO4 in un regime di monopolio nella gestione integrata dei servizi (Servizio Idrico Integrato cioè acquedotto, fognatura e depurazione) con i seguenti risultati.

Durante il suo mandato le bollette sono aumentate del 300%, la società ha accumulato 65milioni di debito, ha contratto un mutuo milionario con una banca straniera la Depfa Bank indagata per truffa ai danni degli enti locali, e mentre quattro amministratori sono stati inquisiti per associazione a delinquere finalizzata alla truffa ai danni dei consumatori e per gravi reati contro la salute dell'uomo e dell'ambiente, l'acqua che esce dai nostri rubinetti non è potabile.

A fronte di tanta efficienza nei servizi e di tanta onestà verso i cittadini e gli enti locali, il tutto condito da una forte trasparenza (Acqualatina non pubblica né bilanci sociali né ambientali) nel 2008 i membri del Consiglio di Amministrazione hanno ricevuto complessivamente compensi per 441 mila euro.

Nel gennaio 2008 i vertici di Acqualatina sono stati arrestati con l'accusa di vari capi di imputazione: associazione a delinquere, abuso di ufficio, frode nelle pubbliche forniture, falsità ideologica in appalti pubblici e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Sottoaccusa la consuetudine di Acqualatina di affidare gli appalti, senza gara pubblica, direttamente ad imprese filiali dei soci privati di Acqualatina. I giudici ipotizzano che tale modalità d'appalto ha comportato profitti per i privati e perdite per il pubblico (Il Manifesto, Le mani sull’oro blu: manette ad Acqualatina. Come funziona il business dell’acqua., 30 gennaio 2008).

A capo di Acqualatina siede come Presidente Claudio Fazzone, detto o Rais di Fondi, coinvolto nell'inchiesta della Dda di Roma che ha portato più volte alla richiesta da parte dell'ex prefetto di Latina Bruno Frattasi di sciogliere il consiglio comunale di Fondi per infiltrazioni con organizzazioni criminali. Per approfondimenti.

Nel gennaio 2009 il Giudice per le indagini preliminari ha prosciolto gli indagati dalle accuse considerando le loro condotte non penalmente rilevanti. "Tuttavia gli atti emersi nel procedimento - scrive il Giudice nelle motivazioni di archiviazione - hanno evidenziato una serie di incongruenze e risultati fallimentari, il cui peso è stato tutto sopportato dalla collettività pubblica.

Le condotte contestate agli indagati hanno di fatto assicurato ai soci privati contratti con produzione di profitti maggiorati, con reale sofferenza per il socio pubblico, che si vedeva costretto a coprire eventuali perdite d'esercizio derivanti dall'entità dei costi dei contratti, dato che il contratto di gestione stabilisce che nell'ipotesi di perdita d'esercizio, l'onere economico deve ricadere sui comuni esonerando il socio privato dal sopportare ogni qual forma di rischio di impresa" (Tribunale di Latina, Ufficio del Giudice per le imdagini preliminari; Decreto di archiviazione del procedimento n.4230/06, gennaio 2009).

Nel dicembre 2008 sempre il Tribunale di Latina ha condannato a sei mesi di reclusione e a 200 mila euro di multa, Cyna Bernard, amministratore delegato di Acqualatina nel 2004. Il Tribunale ha emesso la condanna perchè ha rilevato un "gravissimo tasso di inquinamento e di pericolosità per la salute pubblica" delle acque in uscita dal depuratore comunale di Aprila.

In seguito a tale vicenda l'amministratore è stato dichiarato responsabile del reato di danneggiamento aggravato. Per giunta il giudice ha constatato che il dirigente era a conoscenza del malfunzionamento del depuratore. "Le alternative c’erano, - si legge nella sentenza - ma avevano un costo economico che la società Acqualatina non intendeva sostenere perché attenta solo al perseguimento di una finalità di profitto, anche a costo di determinare un disastro ambientale e un'epidemia di salmonella". (Tribunale di Latina, Sent. 2058 del 30 dicembre 2008).

Giovanni Mallozzi








Primo Maggio 2010

domenica 25 aprile 2010

25 aprile 2010

Resistenza oggi significa anzitutto difesa della storia del nostro Paese da tutti i revisionismi. Significa difesa della Costituzione, che resta il nostro patrimonio più prezioso, la testimonianza più importante del nostro passato per il nostro futuro. Resistenza oggi significa difesa dei diritti e delle minoranze, significa difesa del principio della legalità e dei diritti del lavoro. Parlare di resistenza in Italia, non è mai stato così attuale: ora e sempre resistenza!
Giovanni Mallozzi

"Siamo i ribelli della montagna,
viviam di stenti e di patimenti,
ma quella fede che ci accompagna,
sarà la legge dell'avvenir".

manifestazione antinucleare a Sessa Aurunca















Sessa Aurunca, sabato 24 aprile 2010. Il circolo intercomunale di Sinistra Ecologia e Libertà di Minturno, Castelforte, Spigno e Santi Cosma e Damiano ha supportato e partecipato alla manifestazione organizzata dal comitato antinucleare del Garigliano in occasione del Chernobyl day 2010.

Alla manifestazione hanno aderito organizzazioni ecologiste, sindacati, associazioni pacifiste e della società civile, partiti e sigle di volontariato laico, organizzazioni religiose con il vescovo di Sessa Mons. Napoletano, ma anche molti liberi cittadini, organizzazioni di agricoltori e allevatori di zona, nonché numerosissimi studenti delle scuole medie e superiori, mentre in rappresentanza delle istituzioni erano presenti quasi tutti i sindaci dei comuni del nostro territorio (fatta eccezione per quello di Minturno e di Formia).

Il carattere trasversale della manifestazione è stato più volte sottolineato durante gli interventi che si sono susseguiti alla fine del corteo. Le autorità presenti si sono impegnate a portare avanti tutti i provvedimenti di loro competenza volti a salvaguardare la salute dei cittadini e ad impedire la realizzazione del deposito nazionale di scorie al Garigliano. Tutti i presenti inoltre hanno più volte chiesto che da parte delle istituzioni vengano portati avanti studi epidemiologici approfonditi per valutare, in relazione ai livelli di inquinamento da radiazioni ionizzanti, l’incidenza di patologie della tiroide e di malattie del sangue nella popolazione.

Sinistra Ecologia e Libertà considera la manifestazione di oggi il primo passo verso la formazione di un fronte ampio e consapevole di mobilitazione popolare contro il nucleare e invita tutta la cittadinanza a prendere parte attivamente alle iniziative del Comitato antinucleare del Garigliano, ritenendo una priorità del suo agire politico la costruzione di un futuro di pace e libero dai pericoli del nucleare per l’uomo e per l’ambiente.

Giovanni Mallozzi

Maggiori info su: http://comitatoantinuclearegarigliano.blogspot.com/

http://www.telegolfo.com/index.php?option=com_seyret&task=videodirectlink&Itemid=&id=918,

giovedì 15 aprile 2010

Lettera alla Sogin





giovedì 8 aprile 2010

Comunicato congiunto Sel-Prc-Verdi a sostegnio di Galasso


Al ballottaggio per le elezioni comunali di Minturno andiamo a votare Galasso

Mancano pochi giorni al ballottaggio per il nuovo sindaco di Minturno e Sel, con grande senso di responsabilità ed in accordo con molti compagni, amici e sostenitori di Sel a Minturno e nel golfo, ha deciso di appoggiare Galasso insieme a Prc e Verdi.

Dopo 12 anni di strapotere delle destre a Minturno, possiamo con l’unità della sinistra contribuire a spezzare il circolo vizioso di malaffare, clientelismo e cattiva politica che ha contraddistinto le precedenti amministrazioni comunali.

Attraverso il ballottaggio del 11 e 12 aprile mandando a casa Sardelli, possiamo voltare pagina e ridare fiducia ai cittadini del nostro Comune.

Ecco perché la sinistra tutta, indipendentemente dalle divisioni presenti in passato, rivolge questo appello affinché tutti i cittadini al ballottaggio vadano a votare per Aristide Galasso sindaco.

Consapevoli che il lavoro che ci aspetta, anche all’interno della coalizione di centro sinistra, non sarà certamente semplice e che sarà soprattutto necessaria a sinistra la più ampia partecipazione alle scelte politiche del nostro comune,

Sinistra Ecologia e Libertà, Verdi e Rifondazione comunista invitano tutti i cittadini ad un gesto di responsabilità e coraggio nel mandare a casa questa destra prepotente,

incapace e negligente che in tanti anni di cattiva amministrazione ha tolto ogni prospettiva di sviluppo lavorativo e rinnovamento sociale e culturale al nostro territorio.

Giovanni Mallozzi

Il comunicato stampa congiunto è pubblicato come commento a questo post.

Ferma condanna di Sel per l'attentato presso la sede elettorale di Aristide Galasso

Sinistra Ecologia e Libertà esprime piena solidarietà ad Aristide Galasso per il gravo atto di violenza subito presso la sede del proprio comitato elettorale e condanna fermamente tale aggressione compiuta in un momento così delicato per la vita democratica del nostro comune.

Sel Minturno

sabato 3 aprile 2010

Si scrive acqua, si legge democrazia




Si scrive acqua ma si legge democrazia.


Dopo la manifestazione del 20 marzo ora la raccolta di firme.

Sinistra Ecologia e Libertà fa parte del comitato di sostegno per il referendum sull'acqua bene comune pubblico.

Una recente legge del governo Berlusconi prevede l'affidamento della gestione dei servizi pubblici locali a rilevanza economica a favore di imprenditori o di società in qualunque forma costituite individuati mediante procedure competitive ad evidenza pubblica o, in alternativa, a società a partecipazione mista pubblica e privata con capitale privato non inferiore al 40%; la stessa legge approvata prevede la cessazione degli affidamenti cd. "in house" a società interamente pubbliche e controllate dai Comuni entro il 31.12.2011.

Il governo Berlusconi espropria così gli Enti locali e le comunità locali della libertà di scegliere la forma attraverso la quale gestire ed erogare i servizi pubblici locali; la complessiva normativa italiana sull'acqua risulta non organica e contraddittoria e manca ancora a livello internazionale il riconoscimento formale e solenne dell'acqua come bene comune e diritto umano; in questi quindici anni non sono state attuate coerenti politiche idriche e l'acqua non è stata gestita correttamente a livello di bacino idrografico.

La privatizzazione dell'acqua è un epilogo da scongiurare con ogni mezzo, essendo la risorsa idrica un diritto universale e non una mercè né un mero bisogno; non è l'Europa ad imporre la privatizzazione del servizio idrico in nessun provvedimento normativo e in nessuna Direttiva Europea; due diverse risoluzioni del Parlamento europeo affermano il principio che l'acqua è un "bene comune dell'umanità" mentre gli organismi della UE hanno più volte evidenziato che "alcune categorie di servizi non sono sottoposte al principio comunitario della concorrenza"; le Istituzioni hanno la libertà e l'autonomia di scegliere se fornire direttamente un servizio di interesse generale o se affidare tale compito ad altro Ente (pubblico o privato) in piena legittimità e coerenza con le vigenti direttive europee sui servizi pubblici locali.

Nei Paesi della UE, dopo sporadici tentativi di privatizzazione di alcuni servizi pubblici locali e dopo aver constatato l'abbassamento della qualità dei servizi ed un vertiginoso incremento delle tariffe, si è registrata una decisa e ferma inversione di tendenza verso la ripubblicizzazione degli stessi (ad esempio il Comune di Parigi ha avviato l'iter di ripubblicizzazione del servizio idrico integrato).

Noi sottoscrittori della petizione promossa dal forum ambiente di Sinistra Ecologia Libertà.

1. riconosciamo l'acqua come bene comune e diritto umano, in particliare l'accesso all'acqua come diritto umano universale, indivisibile, inalienabile e lo status dell'acqua come bene comune pubblico

2. sollecitiamo il riconoscimento (a livello dell'ONU e delle norme costituzionali nazionali) dell'acqua come bene comune e diritto umano anche con specifici e vinclianti obiettivi internazionali di lotta alla sete e alla desertificazione;

3. impegniamo i consiglieri e assessori comunali e provinciali al riconoscimento di tale diritto dando loro mandato di proporre la modifica degli Statuti comunali e provinciali nei loro rispettivi enti di appartenenza per il riconoscimento del servizio idrico come servizio pubblico locale (privo di rilevanza economica), anche sperimentando nuove e diverse forme di strutturazione di società di diritto pubblico per la gestione delle risorse idriche, privilegiando quanto più possibile il livello del bacino idrografico;

4. impegniamo i consiglieri e gli assessori regionali, anche in vista del prossimo rinnovo di mliti consigli regionali, ad operare affinché le Amministrazioni Regionali, propongano ricorso presso la Corte Costituzionale su quanto previsto dall'art. 15 del DL 135/2009, come già stanno positivamente facendo alcune Regioni;

5. aderiamo alla manifestazione del 20 marzo promossa dal movimento italiano per l'acqua;

6. sosteniamo tutte le iniziative normative, amministrative e sociali contro la privatizzazione dell'acqua per la ripubblicizzazione dei servizi, anche verificando la possibilità della presentazione di un quesito referendario che abroghi il dispositivo previsto dall'art. 15 del decreto 135/2009.

Referendum: istruzioni per l'uso.


mercoledì 31 marzo 2010

Risultati definitivi elezioni regionali 2010

http://regionali.interno.it/regio100328/R12040.htm

Minturno totale voti lista 198:

- Maria Rita Manzo: 124
- D'Arcangeli Federico: 11
- Cocco Giovanna: 1
- Vecchio Daniele: 1

Santi Cosma e Damiano totale voti lista 54:

- Maria Rita Manzo: 28
- Cocco Giovanna: 2
- Vecchio Daniele: 11

Castelforte totale voti lista 17:

- Maria Rita Manzo: 3
- Vecchio Daniele: 9

Spigno Saturnia totale voti lista 33:

- Maria Rita Manzo: 21
- D'Arcangeli Federico: 6
- Vecchio Daniele: 1

martedì 16 marzo 2010

giovedì 11 marzo 2010

venerdì 5 marzo 2010

Perchè SEL non si presenta alle comunali di Minturno

Sinistra Ecologia e Libertà, dopo un percorso politico trasparente e coerente, ha scelto di non presentarsi alle elezioni comunali. Questa scelta sofferta è il risultato di un lavoro di mediazione portato avanti nel centro sinistra fin dalle provinciali del giugno scorso, elezioni in cui per la prima volta Sinistra Ecologia e Libertà (allora sotto il simbolo di Sinistra Unita) si presentò agli elettori, a soli quattro mesi dalla sua costituzione.

La scelta di non partecipare alle elezioni comunali a Minturno, rappresenta per Sinistra Ecologia e Libertà (SEL) e per gli obiettivi che si prefigge, un gesto di responsabilità e coerenza politica verso i suoi elettori e verso tutti i cittadini. Questa scelta merita oggi un piccolo spazio d’approfondimento, anche per sgombrare il campo da notizie distorte e strumentali, che vorrebbero Sinistra Ecologia e Libertà presente nella lista del PD.

SEL è nata, con l’obiettivo di riunire le forze di sinistra, in un momento di forte crisi d’identità di tutta la sinistra italiana ed europea, convinta che sui temi della legalità, della difesa dei diritti e dell’ambiente si possa lavorare insieme e responsabilmente per migliorare il futuro del Paese e per liberarlo dalle maglie oppressive di un conflitto d’interessi assurto a sistema tentacolare di privilegi, corruzione ed impunità.

Proprio per questo motivo, fin dallo scorso giugno, SEL ha iniziato a dialogare sul territorio con le forze politiche d’opposizione, PD e Rifondazione comunista in primis, per raggiungere un accordo che portasse alla formazione di una coalizione di sinistra forte e motivata che esprimesse una candidatura giovane, pulita e ben identificabile nel territorio, ma con alle spalle l’esperienza e il lavoro di una coalizione salda e convinta della bontà del progetto. Proponemmo quindi due strumenti per individuare tale candidatura, le assemblee pubbliche e le elezioni primarie.

Non escludemmo nessun nominativo a priori, ma chiedemmo che ci fosse un confronto trasparente sui programmi e soprattutto sulle candidature tale da escludere la possibilità che vecchie conoscenze, delle passate e fallimentari giunte comunali, potessero trovare spazio nella coalizione, vanificando così, nei confronti dei cittadini, ogni discorso di novità e di coerenza politica.
Ebbene nessuna di queste richieste è stata presa in considerazione. Si è preferito al contrario procedere secondo le vecchie logiche di calcolo elettorale, responsabili, a mio avviso, della crisi dei partiti nel nostro Paese e dell’allontanamento di tanti giovani dalla partecipazione alla vita politica.

Non ci si può presentare agli elettori come una coalizione forte, unita e coerente se poi al proprio interno, si riciclano personaggi noti della vecchia politica locale, da sempre contestati a sinistra, almeno pubblicamente. Sinistra Ecologia e Libertà non ci sta, e non intende piegarsi a decisioni imposte senza possibilità di confronto e che reputa gravi in termini di trasparenza verso i propri elettori e di coerenza politica.

Ecco perché SEL non si è presentata alle elezioni comunali. Perché non ha bisogno di vendersi l’anima al diavolo per una poltroncina in consiglio comunale e perché crede sia più importante tornare a fare politica dal basso, guadagnando il consenso degli elettori sul territorio, attraverso iniziative in cui i cittadini che cercano davvero il cambiamento possano riconoscersi.

Giovanni Mallozzi
Sinistra Ecologia e Libertà Minturno

sabato 27 febbraio 2010

Prima assemblea Comitato anti-nucleare sud pontino

Domani alle ore 11,00 in via Maiorino, 31 a Formia prima assemblea del Comitato anti-nucleare del sud pontino. Chi è interessato a partecipare ci mandi una mail di conferma a: comitatoantinuclearesudpontino@gmail.com

mercoledì 24 febbraio 2010

Vogliamo tutta la verità sulla centrale nucleare del Garigliano


E la vogliamo prima delle elezioni regionali, prima del suo smantellamento, prima della costruzione del deposito di scorie,

vogliamo la verità,

vogliamo sapere quali sono stati gli effetti della dispersione degli inquinanti radioattivi nel nostro ambiente, vogliamo che chi ha taciuto per anni paghi per le sue colpe, vogliamo che chi ha inquinato smetta di fare affari con i nostri soldi e sia condannato a bonificare le aree contaminate,

vogliamo decidere del nostro futuro, vogliamo difendere la nostra salute e quella delle future generazioni e vogliamo farlo prima che sia troppo tardi.

Aderisci al comitato anti-nucleare del sud pontino, scrivi una mail a: comitatoantinuclearesudpontino@gmail.com

sabato 20 febbraio 2010

Nasce il Comitato anti-nucleare del sud pontino


Come ci aspettavamo, l'incontro organizzato il 18 febbraio da SEL Gaeta contro il nucleare e a favore delle fonti di energia rinnovabili, ha avuto un grande successo in termini di interesse e partecipazione. Leggi l'articolo e segui l'intervento filmato su golfotv (http://www.golfotv.info/home/content/view/6567/1/)

Durante l'assemblea si è avvertita chiaramente l'esigenza di mettere in rete le sensibilità ambientaliste contrarie al nucleare nelle nostre zone e con questo spirito si è dato vita al Comitato anti-nucleare del sud pontino.

Tale comitato, nasce con l'intenzione di creare un tavolo permanente di confronto con le istituzioni e per realizzare un percorso di sensibilizzazione tra la gente e di mobilitazione dal basso, contro nuove istallazioni nucleari nel nostro territorio ed in particolare contro la costruzione del deposito di scorie radioattive presso la vecchia centrale del Garigliano.

Il Comitato anti-nucleare del sud pontino quindi non ha una valenza partitica, ma di rete, con l'obiettivo di avvicinare i cittadini, le associazioni, gli enti di ricerca, i partiti politici, le istituzioni, i sindacati per lavorare insieme ad un futuro senza nucleare nel sud pontino.

Per maggiori informazioni e per aderire al comitato scrivete a:

comitatoantinuclearesudpontino@gmail.com oppure
comitato-anti-nucleare-sud-pontino@googlegroups.com

mercoledì 17 febbraio 2010

Caro Del Balzo, con noi non attacca!


Acquisiamo elementi importanti sulla questione nucleare al Garigliano ed in provincia di Latina, leggendo l’intervista rilasciata a Golfotv da Romolo Del Balzo, consigliere regionale PDL nonché noto politico minturnese, da anni al centro delle vicende politiche del nostro territorio.

Da quanto si legge, emerge in primo luogo che anche Del Balzo si schiera contro il ritorno del nucleare in provincia di Latina, condividendo le nostre posizioni che reputano inaccettabile la costruzione di un deposito di scorie nucleari presso la vecchia centrale del Garigliano. Il consigliere PDL, infatti, dichiara di aver scritto una lettera al Ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, suo compagno di partito, per dissuaderlo dalla costruzione del deposito di scorie e dall’ipotesi della realizzazione di una nuova centrale nucleare sulle rive del fiume Garigliano.

Non crediamo, però, che la sua sia stata una scelta tempestiva: sia perché i lavori per la costruzione del deposito sono già in corso, sia perché il bando per la costruzione del deposito è stato da tempo approvato dal Governo Berlusconi (G.U. n. 7 del 20-01-2010).

Comunque sia, siamo lo stesso contenti di questa sua posizione così netta perché siamo certi che egli, da buon politico navigato qual è, sarà in grado di far valere le sue posizioni nelle adeguate sedi istituzionali, visto che, come dice lui, ci tiene tanto alla “nostra amata terra pontina”. Noi di SEL, in attesa di poter leggere una così importante comunicazione istituzionale, teniamo in seria considerazione questa notizia e ne seguiremo gli sviluppi dandovene conto regolarmente. Così come vigileremo sull’eventuale erogazione di fondi, sotto forma di indennizzi al nucleare, come ipotizzato nella sua intervista, e ne chiederemo conto fino all’ultimo euro.

Fin qui però niente da obiettare, ma nel seguito della sua intervista, Del Balzo, si spinge un po’ oltre, arrogandosi il diritto di stabilire che le battaglie contro il nucleare non possono essere oggetto di campagna elettorale, né tanto meno la sinistra può proferir parola sul nucleare essendosi schierata, secondo il nostro consigliere regionale, da sempre a favore dell’energia atomica e delle centrali nucleari.

A questo proposito, visto che Del Balzo è un politico maturo e molto rispettato dalle nostre parti, gli chiediamo pubblicamente, per non fare un torto ai suoi elettori che lo giudicano una persona seria ed affidabile, di fare i nomi degli esponenti della sinistra che hanno appoggiato l'ipotesi di tornare al nucleare. Altrimenti rischia di fare un cattivo servizio ai cittadini della provincia di Latina attaccando preventivamente i suoi avversari, secondo noi, al solo scopo di difendersi. Insomma Del Balzo “mette le mani avanti”, ma con noi non attacca.

Queste sue dichiarazioni, infatti, a partire dalla lettera a Scajola, fino all’attacco alla “sinistra nuclearista”, sono inconsistenti politicamente. In primo luogo perché la lettera a Scajola non è stata mai resa pubblica e poi perché, come dicevamo sopra, è giunta molto in ritardo. Del Balzo, infatti, sapeva bene che il Governo marciava compatto nella direzione del ritorno al nucleare e non ha fatto nulla per difendere le sue terre, da sempre bacino fedele di solidi consensi elettorali per la sua famiglia.

In secondo luogo, gli chiediamo: perché il Consiglio comunale di Minturno, che Del Balzo presiede, non ha mai deliberato contro la costruzione del deposito di scorie e contro l’ipotesi della costruzione di una nuova centrale? Altri comuni del Golfo lo hanno fatto, perché Minturno tace?

Quindi, è inutile e politicamente inefficace provare a presentarsi come il difensore dell’ambiente e della salute dei cittadini solo ora che la protesta contro il nucleare sta montando consapevolmente tra la gente e per di più a poche settimane dalle elezioni regionali e comunali. Come può Del Balzo sentirsi dalla parte della ragione, quando sul nucleare questo Governo, con il peso preponderante del suo stesso partito, ha stabilito di produrre energia elettrica costruendo nuove centrali atomiche, nonostante il referendum del 1987 in cui l’81% dei votanti disse chiaramente che volevano un Paese senza nucleare?

Come può pensare di essere dalla parte della ragione, quando l’Esecutivo nazionale guidato dal suo partito, contro il parere della conferenza Stato-Regioni, torna al nucleare ignorando inoltre il fatto che l’Italia è firmataria della convenzione di Aarhus del 1998, che stabilisce l’obbligatorietà della partecipazione dei cittadini alla scelte sulla localizzazione delle centrali nucleari e sulla gestione dei rifiuti radioattivi?

Ma soprattutto, come pensa Del Balzo, da anni al centro delle vicende politiche del nostro territorio, di potersi assurgere a difensore della salute dei cittadini se per anni non si è fatto nulla neanche per verificare i danni nel breve e nel lungo periodo prodotti dalle perdite di materiale radioattivo che si sono verificate in occasione di diversi incidenti alla centrale nella sua brevissima attività? Tra l’altro se questi studi volessimo farli oggi ci troveremmo con un ospedale pubblico in meno, quello di Minturno, per merito delle giunte comunali di cui lo stesso Del Balzo ha fatto parte e che hanno preferito spendere e spandere milioni di euro per costruire un parcheggio multipiano invece che investirli per scongiurare la chiusura di un ospedale.

Faccia attenzione quindi Del Balzo a diffidare l’opposizione dall’utilizzare il tema della difesa dell’ambiente in campagna elettorale perché rischia di finire in un labirinto di contraddizioni dal quale difficilmente uscirebbe senza macchia.

Giovanni Mallozzi
Sinistra Ecologia e Libertà
Circolo intercomunale di Minturno-Castelforte-Santi Cosma e Damiano-Spigno Saturnia

mercoledì 10 febbraio 2010

Consiglio dei Ministri approva decreto sull'individuazione dei siti nucleari ma a noi cittadini ci verrà data la lieta novella solo dopo le regionali

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legislativo sulla disciplina della localizzazione, della realizzazione e dell'esercizio di impianti di produzione di energia elettrica nucleare, di impianti di fabbricazione del combustibile nucleare, dei sistemi di stoccaggio del combustibile irraggiato e dei rifiuti radioattivi, nonché misure compensative e campagne informative al pubblico.

Ma allo stesso tempo il Governo decide di non rivelare ai cittadini i comuni che ospiteranno le nuove centrali e i depositi di scorie radioattive. Questa scelta ci preoccupa e ci spinge a considerare ancora una volta questo Esecutivo lontano dai reali bisogni della gente e sempre più invischiato in affari privati con grandi aziende e gruppi di potere che decidono i destini del Paese.

Eppure lo Stato italiano è firmatario della Convenzione di Aarhus del 1998, che stabilisce l’obbligatorietà della partecipazione dei cittadini alla scelte sulla localizzazione delle centrali nucleari e sulla gestione dei rifiuti radioattivi. È giusto, allora, andare a votare senza conoscere le intenzioni dei candidati su un tema così importante?

http://www.sinistraeliberta.eu/vetrina/nucleare-i-nostri-figli-vogliono-sapere

martedì 9 febbraio 2010

PDL rinvia l'invio della lettera dei sindaci contro il nucleare nel Golfo di Gaeta


Il PDL cerca di far saltare l'intesa raggiunta dai sindaci del Golfo per opporsi all'ipotesi del ritorno al nucleare al Garigliano o per lo meno alcuni suoi esponenti ottengono di rinviare l'invio della missiva.

Leggendo articoli come quelli comparsi su Golfotv (http://www.golfotv.info/home/content/view/6490/1/) si comincia a capire il perché. Fanno gola ai nostri amministratori i fondi promessi dal Governo come indennizzo al nucleare.

In attesa di notizie certe, vi segnalo l'articolo inviato da Sel a telefree:

http://www.telefree.it/news.php?op=view&id=77897

sabato 6 febbraio 2010

Il Governo impugna le leggi regionali di Puglia, Campania e Basilicata contro il nucleare

L'esecutivo Berlusconi impugnerà le leggi regionali che in Puglia, Campania e Basilicata impediscono la realizzazione di centrali nucleari (http://www.repubblica.it/ambiente/2010/02/04/news/nucleare_cdm-2182939/index.html?ref=search) mentre resta ancora insoluto il problema delle scorie delle precedenti lavorazioni (http://www.unita.it/news/ambiente/93779/e_resta_aperto_il_nodo_scorie) e nel Lazio, se la Bonino ha dichiarato pubblicamente e senza remore NO al nucleare, la Polverini tergiversa sulla pelle dei cittadini. Idee e parole chiare invece da Vendola: "La Puglia sarà una Regione disobbediente:continueremo a dire no al nucleare". (http://www.repubblica.it/ambiente/2010/02/04/news/nucleare_reazioni-2184965/index.html?ref=search)

mercoledì 3 febbraio 2010

GAETA 18/02/2010 incontro dibattito: "si alle energie rinnovabili, no al nucleare"


Obiettivo dell'incontro è costituire un comitato di zona che organizzi azioni che impediscano la riapertura del sito del Garigliano e diffonda cultura su un nuovo possibile modello energetico basato sulle rinnovabili. Il governo Berlusconi ha deciso un ritorno all'energia nucleare in Italia pensando, così, di poter produrre il 25% di energia elettrica. Ma ad oltre 20 anni dall'incidente di Chernobyl il nucleare non ha risolto alcuno dei suoi problemi gravissimi di sicurezza,oltremodo è anche una fonte energetica costosa che non ridurrà la nostra dipendenza dall'estero, perché si basa su una risorsa scarsa, l'uranio, che dovremo importare ed inoltre la sua attuale consistenza ci darebbe un'autonomia non superiore ai 60 anni.Riaprire al nucleare significa abbandonare qualsiasi investimento alternativo sullo sviluppo delle tecnologie pulite e dell'efficienza energetica.Anche il nostro territorio è toccato in maniera sconsiderata da questa scelta. Infatti il sito del'ex centrale nucleare del Garigliano è stata individuata dal governo come sede del deposito nazionale di scorie radioattive..La Centrale, durante la sua breve fase di esercizio, è stata costellata da una serie impressionante di incidenti e di fuoriuscite radioattive. Qualcuno l'ha chiamata la piccola Chernobyl italiana.

martedì 2 febbraio 2010


Firma contro la nuova centrale nucleare e contro la costruzione di un deposito di scorie radioattive sulle rive del fiume Garigliano

Sel circolo intercomunale di Minturno-Castelforte-Santi Cosma e Damiano-Spigno Saturnia, inizia oggi una raccolta di firme on-line contro l'ipotesi della costruzione di una nuova Centrale nucleare sul fiume Garigliano e contro la realizzazione di un deposito di scorie radioattive nei pressi della vecchia centrale, già stabilita dal Governo con bando pubblicato in G.U. n. 7 del 20-01-2010.

Per dire NO alla nuova centrale e per opporti alla costruzione del deposito nazionale di scorie radioattive firma anche tu cliccando il link sottostante:

http://www.petizionionline.it/petizione/contro-la-nuova-centrale-nucleare-del-garigliano-e-il-deposito-di-scorie-radiattive/671

domenica 31 gennaio 2010

Deposito di scorie radiattive e nuova centrale nucleare del Garigliano


Sull'onda della decisione presa dal Governo di tornare al nucleare (legge del 23 luglio 2009 n. 99) per altro attraverso l'individuazione, ancora non confermata nè smentita ufficialmente, di siti a rischio idrogeologico (http://www.greenpeace.org/italy/news/mappe-nucleari), si è ventilata l'ipotesi della costruzione di una nuova centrale nucleare sulla riva meridionale del fiume Garigliano, mentre la decisione di realizzare di un deposito di scorie nucleari nei pressi della vecchia centrale è già stata approvata e il bando pubblicato in Gazzetta Ufficiale ( G.U. - 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici del n. 7 20-01-10). Tale deposito, secondo notizie recentissime giunte dai gruppi ambientalisti francesi, diventerebbe il deposito nazionale di scorie radioattive al posto di quello ipotizzato a Scansano Ionico.

Breve storia della centrale del Garigliano:

Questa centrale fu costruita tra il 1960 ed il 1963 dalla General Electric su commissione della Società Elettro Nucleare Nazionale del gruppo Iri-Finelettrica. Nel suo palmares, la struttura “vanta” diciotto incidenti di rilievo, tra cui quello del 1980, ricordato come la “Chernobyl di casa nostra”, il quale provocò la fuoriuscita di grandi quantità di materiale radioattivo, soprattutto Cesio-137 e Cobalto- 60, registrabile ancora oggi nell’area incriminata.

Dopo qualche giorno, come documentato in diverse inchieste giornalistiche e fotografiche, nell’area adiacente si verificò la morte pressochè immediata di tutte le bufale della zona, senza dimenticare la moria di pesci lungo il tratto di mare ove sfocia il fiume Garigliano.

Col passare degli anni furono individuati diversi casi di malformazioni congenite nei vitelli allevati nella zona contigua con uno spaventoso aumento della mortalità per tumore e leucemia negli esseri umani.

Nel 1981 l’Enel, subentrata alla Senn nel 1965, decise di non riavviare più l’impianto. E’stato calcolato che presso la centrale ci sono ancora circa 2.500 metri cubi di scorie radioattive stoccate. E questo perché in Italia non esiste ancora un deposito nazionale di scorie nucleari. Questo è l'antefatto.

Ora, nonostante l'8 e il 9 Novembre del 1987 con il referendum sul nucleare 21 milioni di italiani, pari all'81 % dei votanti, dissero NO alle CENTRALI NUCLEARI l'attuale governo, in accordo o in affari più probabilmente con Confindustria, decide che bisogna tornare al nucleare. E' noto a molti, e ci torneremo in seguito approfondendo l'argomento, che costruire centrali nucleari è molto sconveniente dal punto di vista economico, infatti nè negli Stati Uniti nè in altri Paesi economicamente e tecnologicamente sviluppati ne costruiscono più. Fanno eccezione la Francia, che attraverso l'EDF (azianda di Stato) continua a costruirne a 80 km dal confine col Piemonte, e l'Italia che attraverso il suo attuale governo ha deciso di far guadagnare un po' di soldi ai privati che lo sostengono.

Infatti con la legge del 23 luglio 2009, n. 99, il governo Berlusconi decide di tornare a costruire centrali nucleari mentre resta ancora ufficialmente segreta la lista dei siti dove verranno realizzate queste nuove centrali. Si aspetta meschinamente l'esito delle regionali 2010 per comunicare i siti, ma precedenti indiscrezioni del governo stesso indicavano tre siti per il Lazio: Montalto di Castro, Borgo Sabotino e Sessa Aurunca (provincia di Caserta ma al confine col Lazio e le radiazioni come insegna Cernobyl non rispettano i confini di stato).

A questa decisione si aggiunge quella di realizzare sempre a Sessa un deposito nazionale di scorie e poichè la costruzione del deposito beneficierà delle leggi speciali in materia di nuclaeare nonchè del segreto militare, chiediamo che i cittadini dei comuni limitrofi all'impianto vengano messi al corrente dei rischi sanitari e ambientali derivanti dalla costruzione di tale deposito e dallo stoccaggio del materiale radiattivo ivi contenuto.

Chiediamo pertanto che sul tema vengano convocati comitati civili e amministrazioni comunali, provinciali e regionali, e che venga istituita una commissione ad hoc da parte del Ministero della Salute per la valutazione dell'impatto di tale deposito sulla salute pubblica e sull'ambiente.

Giovanni Mallozzi
Sel - Circolo intercomunale di Minturno-Castelforte-S. Cosma e Damiano-Spigno Saturnia.

Sinistra Ecologia e Libertà - Circolo intercomunale "Terre Aurunche" di Minturno, Castelforte, Santi Cosma e Damiano, Spigno Saturnia

31.01.10

Si costituisce il circolo intercomunale "Terre Aurunche" di Sinistra Ecologia e Libertà, comprendente i comuni di Minturno, Castelforte, Santi Cosma e Damiano, Spigno Saturnia. I referenti sono per il comune di Spigno Saturnia ANGELA TEDESCO (ted_angela@libero.it), per Santi Cosma e Damiano DOMENICO POLIZZANO (enrico8322@gmail.com), per Castelforte GUERINO DE LUCA (guerinod@virgilio.it), per Minturno GIOVANNI MALLOZZI (giovannimallozzi@hotmail.com).

L'idea della creazione del circolo intercomunale nasce per tutelare con maggiore efficacia le risorse ambientali del nostro territorio, soprattutto in relazione alla costruzione di una nuova centrale nucleare e di un deposito nazionale di scorie radioattive sulle rive del fiume Garigliano e per incentivare al contrario la realizzazione di fonti di energia alternative meno costose e più vantaggiose per l'ambiente e la salute dei cittadini.

Oltre alle questioni ambientali Sinistra Ecologia e Libertà si batterà sul nostro territorio per difendere insieme alla società civile i temi della legalità, dei diritti e del lavoro, portando una ventata nuova di buona politica nel sud pontino. Oltre ai contatti sopraccitati visitate il sito:

gruppo facebook: Circolo SEL Minturno, Castelforte, Santi Cosma e Damiano, Spigno Saturnia.